Il termine distocia significa parto anormale o difficile. Le cause di un parto difficoltoso includono fattori materni (inerzia uterina, dimensione inadeguata del canale del parto) e fattori fetali (feto oversize, orientamento anomalo del feto rispetto al canale del parto). La condizione si verifica più comunemente in alcune razze. Una recente indagine ha riportato una frequenza elevata di distocia nella razza Boxer, principalmente a causa di inerzia uterina, ma anche di malpresentazione fetale.

Si inizia a pensare alla possibilità di un parto distocico nelle seguenti situazioni:

1. Soggetti con una storia di distocia precedente

2. Parto che non si verifica entro 24 ore dopo un calo della temperatura rettale (37,7 ° C )

3. Forti contrazioni addominali della durata di 1-2 ore, senza passaggio di un cucciolo o un gattino

4. Un periodo di riposo durante il travaglio attivo > 4 ore

5. Secrezioni vulvari verdastre prima della nascita dei neonati che indicano distacco placentare

Per determinare la terapia appropriata, bisogna innanzitutto determinare quale sia la causa di distocia e se questa sia di tipo ostruttivo o non ostruttivo.

Si parte dall’anamnesi e si deve raccogliere la maggior quantità di dati possibili sugli eventuali parti precedenti. Di solito le cause di distocia sono le medesime.

E’ importante inoltre sapere se la cagna o la gatta abbia avuto traumi pelvici in passato, situazione che può determinare una diminuzione del diametro del canale del parto e quindi distocia.

La visita della paziente è fondamentale per valutare lo stato fisico e sarà necessaria un’ispezione del canale del parto per valutarne la pervietà e carpirne la posizione e la presentazione fetale.

Radiografia o ecografia sono ausili diagnostici tramite i quali si possono determinare la presenza e il numero di feti, nonché le loro dimensioni, posizione e la vitalità.

parto distocico

La terapia medica può essere considerata quando le condizioni fetali sono stabili, quando vi è una corretta posizione e presentazione fetale, e quando non vi è alcuna ostruzione. Si raccomanda quindi nei casi di inerzia uterina. La terapia medica ha lo scopo di favorire le contrazioni dell’utero e permettere l’espulsione dei cuccioli. Se l’utero non risponde alla terapia, è necessario eseguire un taglio cesareo.

La chirurgia è indicata per:

-distocia ostruttiva

-distocia da trauma o da malattia sistemica

-inerzia uterina primaria

-travaglio prolungato

-distacco placentare

-diminuzione della frequenza cardiaca dei feti al di sotto dei 180 bpm

-se la gestione medica non è andata a buon fine.

Per aumentare le percentuali di natalità e vitalità della cucciolata è sempre bene informare il veterinario di tutto quello che accade alla futura mamma nel periodo del periparto. In questo modo, saremo più pronti e preparati per affrontare al meglio e con successo questo delicato momento.

A cura della dott.ssa Katiuscia Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello.

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