Dalle foto scattate con un telefonino dall’interno di un’auto che sono arrivate nei giorni scorsi all’ufficio distrettuale forestale di Primiero non ci sono dubbi: il canide individuato in Val Canali non è un lupo, bensì un cane. È una buona notizia? Dipende.

Sabato scorso, verso le 16,30, tra le località Fosna e Prasorin in Val Canali, un lessinese in auto ha incrociato quello che ritiene con certezza essere un lupo. Rallenta, l’animale gli passa a fianco e ha modo di osservarne il colore, la grossa taglia, il corpo allungato, il collo robusto, la testa larga e massiccia, la coda folta tesa e la caratteristica deambulazione. Si ferma, accosta, cerca il cellulare, scatta un paio di foto dall’interno dell’auto; poi il lupo rientra nel bosco. Il lessinese, che vuole rimanere anonimo, ha partecipato a varie serate informative di conoscenza del lupo: ormai, la Lessinia, zona prealpina tra le province di Verona, Vicenza e Trento, è diventata un habitat ideale per i lupi.

Cerca subito qualcuno che gli possa dare il riferimento di una guardia forestale e gli inoltra le foto. La notizia dell’insolito avvistamento non rimane celata e velocemente si espande. In via del tutto ufficiosa, responsabili del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino non escludono al giornale la presenza in Val Canali di una lupa, che ritengono essere probabilmente la stessa che nella notte tra il 3 e il 4 settembre ha fatto strage di 40 pecore in Val Venegia.

Sentito dall’Adige, Claudio Groff dubita però che si possa essere certi del genere, in quanto sarebbe molto difficile capire a vista quando si tratti di una femmina o di un maschio, ma non esclude a priori che la presenza nel Parco sia plausibile: «Lo scorso anno in Val Canzoi, in territorio veneto ma dietro la Val Noana – ci dice – è stato rilevato un lupo. La Val Canali è proprio a metà strada tra la Val Venegia e le Vette Feltrine, perciò non è da escludere il passaggio».

Ma l’avvistamento di sabato non sarebbe riferibile alla lupa: per Groff, dopo aver visionato le immagini non c’è dubbio si tratti di un cane. Di chi e di che razza, non si sa e tale incertezza lascia dei dubbi: è più pericoloso un lupo nel bosco o un cane vagante senza padrone? Groff non ha dubbi: il secondo. Tanto che ricorda come sia vietato per legge lasciare cani sciolti nei boschi, che possono nuocere alla fauna selvatica. E aggiunge: «In Italia ci sono dai 1500 ai 2000 lupi e non si è mai sentito che abbiano aggredito un uomo, mentre si rilevano tante aggressioni anche mortali da parte di cani».

Ed invita a visionare il sito che la Pat ha dedicato all’orso e al lupo in cui si legge: «Il lupo rimane peraltro un animale selvatico, imprevedibile, e come tale va considerato e rispettato (a ben vedere ancora meno prevedibile è il suo parente domestico, il cane, responsabile di numerosi casi di ferimento ed uccisione di persone ogni anno)».

Non è dato sapere se si prenderanno provvedimenti per ricercare il proprietario; nei dintorni, nessuno avrebbe riconosciuto il cane dalle foto del cellulare. Vero è che torna alla memoria un episodio accaduto il 22 giugno scorso nei dintorni di Malga Fossetta, ad un tiro di schioppo in linea d’aria da Fosna, quando in una notte serena e mite tre mucche gravide avevano trovato la morte cadendo in un precipizio e la quarta era stata soppressa a causa delle ferite riportate. In quell’occasione ? era stato appena confermato un primo assalto del lupo nei pressi di malga Venegiota dove aveva sbranato 16 pecore ? si era subito parlato di un predatore, ipotizzando un lupo, un orso o, appunto, uno o più cani vaganti.

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