Il gatto, lo smarrimento e la sindrome del non ritorno. Visto le continue e innumerevoli segnalazioni di smarrimento. Tenuto conto dei dichiarati incidenti con conseguente decesso dei gatti domestici. Sul gruppo Monza a 4 zampe ho deciso di provare a capire insieme a voi se sia così necessario per il benessere dei mici farli uscire di casa. E quali accorgimenti si dovrebbero prendere per proteggerli dai pericoli nei quali potrebbero incorrere.

Il gatto: lo spirito di adattamento

I gatti posseggono uno spirito di adattamento elevato sapendosi così abituare a una vita all’aperto o in appartamento.Tale scelta dipende sostanzialmente da noi in base anche dagli spazi che abbiamo a disposizione. Fino a qualche decennio fa i gatti passavano la maggior parte della loro giornata all’aperto. Man mano questo stile di vita in parallelo al nostro si è andato a modificare fino ad abituarli a una vita completamente casalinga. L’ideale per loro sarebbe quello di avere la possibilità di esplorare il mondo esterno, ma in un ambiente  sicuro.

Il gatto in casa: i pericoli

Se vive in casa è importante che ci siano momenti di gioco e stimolazione. Creando possibilmente spazi appositi, un angolo tranquillo per la sua cuccia e naturalmente lasciare a disposizione acqua e cibo. Ci sono gatti che per indole, vecchie abitudini o razza sono più portati alla vita in appartamento. I pericoli si celano non solamente in un ambiente esterno. Anche la casa va messa in sicurezza. Un accorgimento e’ sicuramente quello di proteggere le ringhiere con delle reti. Bisogna fare attenzione a detersivi, piante per loro nocive, cavi elettrici e lacci che potrebbero ingerire. Adorano intrufolarsi nei cassetti o nel cestello della lavatrice per non parlare di scatole e scatoloni da non lasciare incustoditi. Per loro un bellissimo gioco, ma da fare sempre con un occhio di riguardo .

Il gatto: svago ed esplorazione

L’ambiente domestico in cui vive il gatto deve ricreare gioco svago ed esplorazione. Se si decide di farlo uscire dall’ambiente domestico in cui vive quello che mi sento di consigliare è di dotarlo di collarino. Ma con chiusura di sicurezza in modo che se si dovesse impigliare al primo strattone si apre. Collarino dotato anche di una medaglietta di riconoscimento, ma non campanellino. Meglio ancora microcippare in modo che vengano registrati all’anagrafe animali d’affezione. Per i gatti a differenza dei cani non è obbligatorio, ma è un ottimo strumento di riconoscimento in caso di smarrimento e facilita notevolmente il lavoro di veterinari e volontari in caso di smarrimento e ritrovamento da parte di questi ultimi .

Il gatto e l’appartamento

Non tutti i gatti tollerano una vita in appartamento. Manifestano disturbi comportamentali se costretti a farlo. Il mio consiglio è quello di proteggerli nel miglior modo possibile e con tutti gli strumenti che ci sono dati a disposizione. Non toglieteli la possibilità di tornare a casa da voi. Ci sono tanti pericoli non vi aggiungete ad essi. Dategli modo di condurre una vita sana e più lunga possibile insieme. Ricordatevi questo: chi ama ….protegge.

Barbara Zizza, Monza a 4 zampe

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