Venerdì, 26 Febbraio 2016 13:47

infograficaOltre al rischio per la salute, c’è anche un costo economico per l’allevamento, un’attività che rappresenta il 41% di tutto il rendimento agricolo della UE.
Le epidemie di influenza aviaria e la BSE hanno dimostrato che le patologie degli animali possono rivelarsi pericolose anche per gli umani. Ma oltre al rischio per la salute, c’è anche un costo economico. Ne tiene conto la nuova legislazione di sanità animale, votata questa settimana dalla commissione AGRI (Agricoltura) del Parlamento Europeo e fortemente incentrata sulla prevenzione di future epidemie.

Lo evidenzia l’infografica pubblicata sul sito dell’Europarlamento: l’epidemia dell’afta epizootica nel Regno Unito nel 2001 è costata 10,7 miliardi di euro; l’epidemia di peste suina in Olanda, nel 1997, 2,1 miliardi di euro, mentre i casi di salmonella in tutta la UE, nel 2008, sono costati 132,6 milioni di euro. Cifre importanti per una attività, l’allevamento di bestiame, che in Europa rende 150 miliardi di euro all’anno, il 41% del rendimento totale dell’agricoltura nella UE. Sono 13,7 milioni gli allevamenti europei: 334 mln sono allevamenti di mammiferi; 2 miliardi quelli avicoli.

Le misure per affrontare le malattie degli animali, votate dalla commissione per l’Agricoltura il 23 febbraio, consentono alla Commissione europea di chiedere ai paesi dell’UE di istituire una banca dati nazionale degli animali domestici e permette di adottare rapidamente delle misure urgenti nel caso di un focolaio. Ttutte le misure di controllo della malattia dovranno prendere in considerazione il benessere degli animali ed evitare ogni tipo di sofferenza per gli animali coinvolti. Anche se le misure sono già state provvisoriamente concordate con il Consiglio, l’accordo dovrà essere approvato dai deputati, durante la plenaria del 7-8 marzo.

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