Il cane è un pastore tedesco addestrato per compiti antidroga. I vigili urbani di Albenga, che lo hanno selezionato per il ruolo da poliziotto, avrebbero bisogno di lui. Ma il Comune ha detto no. Questo perché si è scoperto che l’animale ha un «pedigree» assai nostalgico, anzi: quasi certamente «fascista», se ci si passa il termine. È stato infatti allevato in un canile che prende il nome «Decima Mas», ad Agugliano, nell’Anconetano. Dal sito dell’allevamento si evince poco sull’ideologia del pastore tedesco: il titolare, Daniele Barbanera, si presenta rivendicando un curriculum lungo così che lo ha visto due volte campione italiano di addestramento razze oltre ad aver fatto parte più volte della squadra azzurra ai mondiali di categoria. Ma non si capisce il perché di quel nome piuttosto evocativo, mettiamola così, che ha il canile. E proprio quel nome ha scatenato una rovente bagarre in consiglio comunale. «Certamente ha influito nella decisione dell’amministrazione, richiama il fascismo», sbotta il primo cittadino Giorgio Cangiano, del Pd. Il caso, narrato dalle cronache locali di Stampa e Secolo XIX, è emerso durante l’ultima seduta del consiglio comunale e a segnalarlo è il consigliere di Forza Italia Eraldo Ciangherotti. Che fa parte della minoranza che aveva presentato una mozione per l’acquisto del cane antidroga. Motivando la richiesta – arrivata a un passo dall’«assunzione», con tanto di delibera, del cane nei ranghi della polizia municipale – con le sempre maggiori notizie di «spaccio» nella cittadina ligure. Ma poi il dietrofront.

La spiegazione del sindaco

Il sindaco Giorgio Cangiano spiega: «In realtà il motivo principale è che in questo momento non possiamo sostenere i costi relativi non tanto all’acquisto quanto al mantenimento del cane. Oltre a ciò, certamente il nome dell’allevamento ha influito: se dovessimo prendere un cane certamente ne prenderemmo uno di un altro allevamento, è una questione di rispetto per la storia della città». La replica della minoranza di centrodestra è arrivata subito: «Qualcuno spieghi al sindaco e alla maggioranza di non politicizzare ogni cosa, tantomeno i cani e gli animali, che nulla hanno a che vedere con le diatribe politiche. Per una stupidaggine, hanno privato la nostra città di un servizio importante. Dopo alcune ricerche era emerso che quell’allevamento fosse il più conveniente, ma l’intervento della Cgil ha bloccato tutto».

Il post del titolare dell’allevamento

Ma il titolare dell’allevamento «Decima Mas»? Al cellulare non risponde. Però sulla sua pagina Facebook compare un laconico commento a corredo della foto del pastore tedesco, accucciato su un prato. «Soggetto che doveva andare per servizio Antidroga… Ora settore agonistico. Meglio»

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