Venerdì, 13 Novembre 2015 12:13

carne bovinaL’audizione di Roberto Bertollini, rappresentante dell’OMS presso l’Unione Europea, non ha convinto la Commissione ENVI.

Su iniziativa del Presidente Giovanni La Via, l’OMS è stata invitata tre giorni fa a dare una spiegazione pubblica sull’origine dei dati e dei parametri usati. Gli stessi che non sono stati forniti ai governi, nemmeno al Ministro Beatrice Lorenzin che pur avendoli chiesti non è riuscita ad averli: l’Oms ha fatto sapere che  potranno essere forniti solo fra un anno.

A svolgere l’audizione, il 10 novembre scorso in Commissione ENVI è stato Roberto Bertollini, Rappresentante dell’OMS presso l’Unione Europea. Bertollini  ha depositato documenti già noti e ha confermato le conclusioni dello studio dello IARC, chiarendone obiettivo e metodologia: lo scopo era quello di capire se le carni rosse e trasformate sono cancerogene per l’uomo o meno, con una risposta netta: “Si o no”. Il rappresentante OMS ha quindi affermato che le carni trasformate sono sicuramente cancerogene per l’uomo, mentre quelle rosse sono “probabilmente cancerogene”. Tutto ciò pur riconoscendo che le carni sono fonti di proteine, ferro e vitamine necessarie per il corpo umano.

Dopo aver ascoltato Bertollini,  nove eurodeputati, di diverse delegazioni e gruppi politici, hanno preso la parola esprimendo comuni perplessità su come la questione è stata gestita a livello di comunicazione verso l’opinione pubblica. Giovanni La Via ha definito “fantasiosi” i dati diffusi dall’OMS sul rischio cancerogeno delle carni.

L’europarlamentare Alberto Cirio ha reso noto di aver deciso di cominciare una “crociata” contro il “terrorismo alimentare” in atto in Europa contro il made in in Italy, e più in generale contro i prodotti dell’area del mediterraneo. Secondo Cirio, gli allarmi dell’Oms., “troppo spesso sono non solo ingiustificati, ma nascondono interessi di lobby varie”.  “Comunicare al pubblico sulla cancerogenicità di determinati alimenti con un semplice “Si o no” fa perdere credibilità all’OMS”, ha evidenziato l’italiano secondo il quale l’OMS è troppo approssimativo nella sua comunicazione e che è noto a tutti che il consumo eccessivo di alcuni alimenti può essere pericoloso per la salute.
Facendo poi riferimento all’articolo del Journal of Clinical Epidemiology che rivela come il 55,5% delle raccomandazioni dell’OMS abbia un basso fondamento scientifico, Cirio ha osservato che l’OMS non abbia mai smentito tali contestazioni. La formula magica, ha concluso il deputato italiano, sta nel mangiare poco, di tutto e praticare attività fisica.

Sulla stessa linea si è espresso il tedesco Martin Häusling, secondo il quale l’audizione è stata un’occasione importante per relativizzare un dibattito che aveva assunto toni troppo allarmistici. Ponendo l’accento sulla quantità (un alto consumo di carne) che non deve mai essere eccessiva, l’europarlamentare dei Verdi ha poi suggerito di seguire l’esempio dell’Australia, dove si raccomanda una specifica quantità di riferimento per il consumo di carne.

Il deputato UE francese Françoise Grossetete (PPE) ha rilevato invece come il rapporto dell’OMS abbia scatenato il panico tra consumatori, allevatori e produttori di carni. A questo punto, ha aggiunto provocatoriamente, è legittimo domandarsi cosa i consumatori e le famiglie possano mangiare, visto che frutta e verdura contengono i pesticidi e il pesce contiene il mercurio.

Anche il parlamentare ungherese Zoltan Balczó ha osservato come i dati forniti dall’OMS possano essere fuorvianti per il cittadino. In particolare, ha anche lui affermato che l’aumento del rischio del cancro al colon (+18%) deve essere combinato con gli altri fattori di rischio (fumo, inquinamento ecc.). Ha quindi chiesto quale fosse la popolazione di riferimento e si è domandato se lo Studio IARC non sia stato troppo basato su dati USA e Regno Unito, dove sono in commercio anche carni clonate.

Il il rappresentante OMS ha confermato che i risultati dello studio non cambieranno sebbene vi sia stato un “notevole problema di comunicazione” legato alla pubblicazione dei risultati dello Studio quando quest’ultimo non era ancora disponibile. Bertollini ha concluso informando che la questione viene seguita direttamente dalla Direttrice Generale dell’OMS Margaret Chan e indicando che i risultati dello Studio IARC saranno analizzati prossimamente da un Panel di esperti dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità per tramutarli in più specifiche raccomandazioni sulle quantità di carni rosse e trasformate che è consigliabile consumare, nel quadro di una dieta globalmente salutare.

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