Il 22 e 23 settembre, a Paveto, si terrà un evento di Odorologia Biologica Forense applicata ai cani da Mantrailing.

Un cane da Odorologia Biologica Forense applicato ai cani da Mantrailing può sostanzialmente intervenire laddove vi sia la possibilità di reperire una traccia biologica quale Campionamento ematico, Campionamento salivare, Campionamento cutaneo/epiteliale, Campionamento dell’espirato, Campionamento urinario, Campionamento apparato genitale.

I casi più comuni a cui si potrebbe pensare quale scenario sono omicidi, stupri, rapimenti, furti, suicidi raccolta di prove, sopralluoghi giudiziari, evasioni, indagini ambientali, indagini su testimonianze. La ricerca potrebbe dunque partire dal campionamento biologico, oppure per un confronto, oppure dalla vittima stessa.

Gli istruttori di questo evento sono Ivan Schmidt, Dog Trainer Professional e K9 Mantrailing Instructor e Virginia Ancona, Dog Trainer e Mantrailing Instructor.

Ivan Schmidt ha alle spalle diversi anni di Protezione Civile e Consulente Tecnico (Ausiliario di PG) a diversi casi, per citarne solo qualcuno, quello di Yara Gambirasio e le gemelline Shepp scomparse in Svizzera. Virginia Ancona e Ivan Schmidt esperti nella disciplina e Istruttori da diversi anni hanno presentato lo scorso dicembre il primo Laboratorio di Biologia Forense applicata ai cani da Mantrailing presso l’Università di Udine (Prof. Bruno Stefanon). Per la parte pratica si sono avvalsi in particolare di “Mia” Labrador Retriever condotto da Virginia Ancona, e da altri due Labrador Retriever condotti dalla Dott.ssa. Misa Sandri. L’evento in chiave di Protezione Civile è poi stato successivamente proposto alle K9 Abruzzo Onlus di Francesco Sacco.

La città di Genova ospiterà dunque questo evento molto importante dove l’odorologia biolgica forense ha lo scopo di rintracciare e utilizzare tracce olfattive lasciate dagli autori dei reati per una loro ricerca, per confronti (line up) o per una successiva identificazione. Raccogliendo con metodo scientifico e sterile le impronte olfattive lasciate sulla scena, le stesse verranno sottoposte al cane per iniziarne la ricerca, per stabilirne la presenza sulla scena oppure per una loro identificazione diretta. Trattandosi di un reperto biologico, l’intervento dovrà essere assolutamente tempestivo per non favorire la contaminazione olfattiva. Il cane è in grado di seguire un’odorotipo invividuale umano e differenziarlo ma non è in grado di stabilire l’aspetto temporale della traccia olfattiva e nemmeno le modalità ad esse connesse.

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