Monica Cirinnà, la “madre” del  tanto contrastato disegno di legge sulle unioni civili (“ma verrà approvato”, assicura), ha da sempre un’altra frontiera d’impegno per l’ecologia della vita: i diritti degli animali e dell’ambiente. E un amore per cani e gatti, (ne ha otto in campagna, dove vive), una passione che la porta a raccontarne le origini e le storie in libri di successo, tutti scritti con la giornalista Lilli Garrone, compreso l’ultimo, I gatti di Roma, (Newton Compton Editori) dedicato alle curiosità e alle leggende dei gatti che hanno popolato e popolano le vie della Capitale, una città dove per vent’anni Cirinnà è stata consigliere comunale.

E’ un libro d’intrattenimento I gatti di Roma, ma anche un affresco dell’Urbe disegnato attraverso la presenza felina che affonda nei secoli. Dalle prime tracce ritrovate in una capanna protostorica a Roma nord, a Fidene sulla via Salaria, e risalente ad almeno ottocento anni a. C., alla Roma imperiale, quando il micio domestico conobbe la sua affermazione. Fino ai giorni nostri. Ed è una galleria spassosa e godibile quella dei “gatti e luoghi di Roma”, ce ne sono a Villa Medici, al Verano e a Torre Argentina; e c’è Gregorio, il gatto quirinalista e la gatta la cui statuetta di marmo posa il suo sguardo, dal cornicione di palazzo Grazioli, sull’omonima via Della Gatta, con tutto quello che c’è da sapere sul perché e sul per come il reperto con l’immagine felina venne collocato proprio lì. E poi c’è l’affresco dei personaggi della Roma di oggi e di ieri, che dei gatti sono stati e sono amanti o cantori. Da Gioacchino Belli a Trilussa, da Elsa Morante a Franca Valeri, da Alberto Sordi a Anna Magnani. E nell’elenco compaiono anche i santi, come nel caso della gatta rossa che fu compagna di San Filippo Neri nella sua dimora di via Monserrato prima e della Valicella dopo; tanto che ancora oggi la Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini è aperta, in sua memoria, agli amici animali dei fedeli.

Curiosità, aneddoti, spesso inediti e sempre interessanti sui gatti di Roma che hanno vissuto e vivono nella Capitale in case e palazzi, ma anche su quelli accuditi, nelle strade e nei cortili, dalle tante gattare capitoline o sui mici che gironzolano accanto a chiese e conventi, nei vicoli e tra i monumenti di Roma antica. I racconti dei gatti romani, lievi e ironici, divertono e fanno emergere uno dei tanti volti della città dalle mille bellezze.

I gatti di Roma, il quarto libro  scritto sull’argomento con Lilli Garrone. In che modo concilia questa passione con l’impegno per i diritti civili e con le sue battaglie in Senato? E quale esito prevede per il disegno di legge che porta il suo nome?
“Ho cominciato a fare politica tanti anni fa proprio impegnandomi sui diritti degli animali e la difesa dell’ambiente. Credo che l’ecologia della vita sia una scelta da praticare ogni giorno e non solo predicare!  Sono in senato da quasi tre anni, in commissione giustizia, dove mi sono occupata dei diritti di tanti soggetti deboli e discriminati. A breve il ddl sulle unioni civili, di cui sono promotrice, arriverà in Senato in aula, sono certa che saranno giorni difficili, ma che la legge sarà approvata, ormai tutti sono consapevoli che l’Italia per stare in Europa a testa alta e in modo paritario con gli altri alleati, deve colmare questo vuoto giuridico che condanna all’invisibilità e alla discriminazione tante famiglie e tante persone che si amano”.

Cirinnà, lei vive in campagna, con quattro gatti trovatelli e quattro cani. Che cosa hanno di speciale i gatti, rispetto agli altri animali domestici?
“Non saprei dire se amo di più i miei gatti o i miei cani, sono davvero otto pezzi del mio cuore. Certamente i gatti sono speciali: sono loro che scelgono di accoglierci nella loro vita, e ci concedono amore e attenzioni, l’uomo non è mai “padrone” del gatto, mentre lo è del cane, che per il suo umano si annulla. Il gatto mantiene comunque sempre la sua autonomia, ed è proprio questo amore da conquistare continuamente che fa del rapporto uomo-gatto una straordinaria relazione alla pari”.

Perché I gatti di Roma? C’è un rapporto particolare tra la Capitale  e i mici di ogni epoca e specie?
“Roma è la mia città, un insieme di persone, animali e ambienti unici al mondo che amo e che ho servito per venti anni come consigliera comunale. Il rapporto tra Roma e i suoi gatti, che come gli altri animali sono cittadini non umani, nasce da un legame profondo che si radica nella notte dei tempi. I romani vivono da sempre con i gatti, e da sempre aiutano i gatti di strada, quelli delle colonie feline tutelate dal regolamento comunale sui diritti degli animali che feci approvare sotto la giunta Veltroni. In quegli anni Roma era all’avanguardia per la tutela dei diritti degli animali e proprio i gatti vennero definiti “patrimonio bio-culturale” della città eterna”.

Monica Cirinnà  Lilli Garrone
I gatti di Roma
Newton Compton Editori
Pagg.314, euro 12

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