Roma, 2 dicembre 2017 – Si perde nella notte dei tempi la competizione tra due degli animali domestici più amati. I cani e i gatti hanno sempre scatenato opposte tifoserie con tanto di teorie, convinzioni, esperienze. Ora la saga di arricchisce di un nuovo capitolo e su un argomento molto dibattuto: l’intelligenza. O almeno il numero di neuroni. Uno studio, pubblicato sulla rivista della Vanderbilt University del Tennessee, negli Usa, spiega che non c’è gara: i cani hanno il doppio di neuroni rispetto alla controparte felina. E quindi, secondo le ultime evidenze scientifiche, sarebbero più intelligenti
 
Gli esperti sono giunti a questa conclusione non solo studiando le misure del cervello delle due specie, ma esaminando, appunto, la quantità di neuroni a livello della corteccia cerebrale. Le ‘piccole cellule grigie’ responsabili del pensiero, della pianificazione e del comportamento complesso sono per i gatti la metà di quelle dei cani e in particolare di quelle di una razza ‘modello’ per intelligenza come i Golden Retriever.

I numeri parlano chiaro: 250 milioni di neuroni per i gatti contro i ben 530 milioni dei cani. Per farsi un’idea basti pensare che l’uomo ne ha circa 16 miliardi. «Sono convinta che il numero assoluto di neuroni negli animali, specialmente nella corteccia, determini la ricchezza del loro stato mentale e la loro abilità nel predire avvenimenti semplici sulla base dell’esperienza pregressa», dice Suzana Herculano-Houzel, a capo dell’indagine che ha coinvolto una equipe internazionale di studiosi. «Io sono di parte perché preferisco i cani, ma – aggiunge – questi dati scientifici indicano che sono capaci di azioni ben più complesse e flessibili rispetto ai gatti». 
Si tratta a tutti gli effetti del primo, ‘censimento’ delle cellule nervose presenti nella parte più evoluta del cervello (la corteccia cerebrale) di otto specie di carnivori, domestici e selvatici, inclusi orsi, leoni, furetti, iene, manguste e procioni. L’obiettivo degli studiosi era confrontare diverse specie di carnivori per vedere la relazione tra il numero di neuroni e le dimensioni del cervello. La ricerca promuove a pieni voti il cane, un vero ‘cervellone’ che conta ben 530 milioni di neuroni corticali, utili a superare le difficoltà di tutti i giorni e a fare cose più difficili e articolate rispetto ai gatti.
 
Ma dai dati scientifici si scoprono anche altre verità e si sfatano alcuni luoghi comuni. Non è vero, infatti, che i carnivori abbiano un cervello più evoluto degli erbivori, anzi: quelli di taglia medio-piccola hanno un rapporto tra neuroni e dimensioni del cervello che è paragonabile a quello degli erbivori. I grandi carnivori, invece, hanno cervelli più grossi ma più poveri di neuroni: il leone, ad esempio, ne conta meno di un golden retriever, mentre l’orso bruno ne ha quanti il gatto, sebbene il suo cervello sia dieci volte più grande. Infine emerge a sorpresa il procione che, per quanto piccolo, ha un numero di neuroni paragonabile a quello delle scimmie.

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