Gli “animali fantastici” esistiti davvero: la lucertola preistorica con quattro occhi

Una lucertola estinta simile agli attuali varani possedeva sopra la testa due occhi extra. I ricercatori ipotizzano che queste strutture aggiuntive fossero coinvolte nell’orientamento spaziale e nella regolazione dei ritmi circadiani

Se fossimo vissuti 49 milioni di anni fa nell’attuale Wyoming non sarebbe stata una cosa insolita incontrare una lucertola con quattro occhi. Un team di ricercatori tedeschi ha analizzato i fossili di una specie di rettile imparentata con gli attuali varani, scoprendo che questi animali avevano due occhi “extra” sopra la testa. Queste strutture a fessura ricordano la forma di un occhio e sono state chiamate ‘occhio’ pineale e parapineale e sembra fossero implicate nell’orientamento spaziale e nella regolazione dei ritmi circadiani. Si tratta del primo caso scoperto di un vertebrato dotato di mandibole e di quattro ‘occhi’.

I primi fossili di questo rettile preistorico, chiamato Saniwa ensidens, sono stati scoperti circa 150 anni fa, presso il Grizzly Buttes, un’area rocciosa del Wyoming, negli Stati Uniti. Le condizioni di questi fossili non erano buone ma grazie alle odierne tecnologie, il team di ricerca guidato dal dottor Krister Smith del Senckenberg Research Institute in Germania, ha potuto analizzare con precisione questi resti fossili giungendo così ad un risultato davvero inaspettato.

Il terzo e quarto occhio sono aperture nella scatola cranica che ricordano dei veri e propri occhi in cui risiedono gli organi pineale e parapineale. Se il quarto occhio è una novità nei vertebrati con la mandibola, il terzo occhio – l’ organo pineale – è presente ancora oggi in numerosi vertebrati come anfibi, rettili e pesci e, grazie alle cellule fotosensibili di cui è composto, ha importanti funzioni legate alla regolazione dei cicli circadiani e alla produzione di ormoni. La loro evoluzione nei vertebrati non è ancora chiara e ci sono diverse ipotesi sulla loro origine.

I risultati di questa ricerca confermano però che questi due occhi “in più” dovevano essere in qualche modo diversi dall’organo pineale ancora oggi presente in molti animali. Secondo i ricercatori, infatti, la presenza del quarto occhio in S. ensidens indica che il terzo occhio delle lucertole attuali si sia evoluto in modo indipendente rispetto a quello di altri gruppi di vertebrati. Infatti, i ricercatori pensano che il terzo occhio delle lucertole attuali si sia originato dalla ghiandola parapineale e non da quella pineale come negli altri vertebrati. Gli scienziati hanno ancora molto da scoprire riguardo l’evoluzione e la funzione di questi organi e quello su cui si vuole indagare adesso è se – e quali – altre specie di lucertole preistoriche possedessero queste particolari strutture.

Un risultato importante che non solo è una buona base per studi futuri, ma sottolinea anche l’enorme potenzialità dei fossili che non si sono conservati in buone condizioni. Grazie all’aiuto delle nuove tecnologie, infatti, anche i resti frammentari di fossili preistorici possono essere utili nell’approfondimento di alcuni aspetti non ancora chiariti dell’evoluzione passata dei viventi e comprendere meglio quella delle specie odierne.

Riferimento:
Krister T. Smith, Bhart-Anjan S. Bhullar, Gunther Köhler, Jörg Habersetzer. “The Only Known Jawed Vertebrate with Four Eyes and the Bauplan of the Pineal Complex”. Current Biology, 2018; 28 (7): 1101 http://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822(18)30206-9

Credit: Senckenberg Gesellschaft für Naturforschung/Andreas Lachmann/Digimorph.org

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