Si è discusso molto in questi giorni sul caso di Anna, una lavoratrice dipendente dell’università La Sapienza, che ha ottenuto un permesso retribuito per assistere il suo cane domestico. L’animale in questione doveva subire un intervento, a causa di una paralisi alla laringe, ma la padrona, single, non poteva delegare a nessuno la sua assistenza. La donna chiede all’università di Roma, due giorni di permesso per motivi personali e familiari. Le vengono richieste maggiori spiegazioni in quanto non ci sono mai stati casi, in precedenza, di assistenza ad #Animali domestici.

Il caso di Anna segna un passo rilevante per il nostro paese

Anna con l’aiuto tecnico-giuridico offerto dalla Lav (Lega anti vivisezione), insieme al certificato rilasciato dal suo veterinario, è riuscita a dimostrare che la cura dell’animale era un grave motivo personale, in quanto la mancata cura avrebbe configurato il reato di maltrattamento e abbandono di animale.

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Il presidente della Lav, Gianluca Felicetti ha dichiarato : “D’ora in avanti, con le dovute certificazioni medico-veterinarie, chi si troverà nella stessa situazione potrà citare questo importante precedente”, anche il Presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale ne è fiero dichiarando: “Un precedente storico. Una notizia preziosissima che rappresenta un passo avanti, speriamo, decisivo, verso l’obiettivo comune che riguarda la riforma del nostro Codice Civile”.

In Italia è la prima volta che si verifica un caso del genere, ed è sicuramente decisivo, in quanto riconosce agli animali, quelli non tenuti a fine di lucro o di riproduzione, di essere veri e propri componenti della famiglia. All’animale viene infatti riconosciuta “un’anima sensibile”, degna delle stesse cure e attenzioni che riponiamo verso gli altri componenti della nostra famiglia, conquistando una notevole considerazione nella coscienza sociale.

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L’incondizionato affetto che lega le persone ai loro animali

Anna è legatissima alla sua cagnolina, il suo nome è Cucciola, convivono da più di dieci anni e solo chi possiede o ha posseduto un animale, può capire quanto ci si lega. Una volta che si decide di adottare un “pet” (animale domestico), tra il padrone e il nuovo arrivato, comincia una crescita parallela. In questi casi, impariamo a conoscerci a vicenda, spendiamo tempo ed attenzioni per l’educazione del nostro cucciolo, in quanto diventa un convivente a tutti gli effetti, con cui dividere lo stesso tetto.

Ripongo una particolare attenzione anche sull’importanza che riguarda la scelta di portarsi a casa un animale a quattro zampe. I cuccioli infatti non dovrebbero essere regalati in occasione di qualche ricorrenza, sorprendendo la persona a cui si dona, ma la decisione di accoglierlo dovrebbe essere ponderata, consapevole e responsabile, in quanto comporta anche dei sacrifici. Iniziamo ad educare i nostri figli, sin da piccoli, all’amore e al rispetto per gli animali, con la speranza che in futuro, i casi di abbandono e di maltrattamento, diminuiscano fino ad azzerarsi.

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Dobbiamo tenere sempre a mente, quanto i nostri fedeli “amici di coda”, siano indifesi, desiderosi di affetto e generosi nel darlo. #AmiciAquattroZampe

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