Lui e lei, marito e moglie vivono in una specie di arca di Noè riservata esclusivamente a simpatici cani, con e senza pedigree ai quali non ha arriso la fortuna. O meglio, che hanno trovato la buona sorte solo incontrando Walter Orani e la moglie Graziella Cannata. Il piccolo paradiso del cane abbandonato è a Vaccarolo di San Martino.

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Gli angeli custodi dei cani abbandonati in estate

L’asilo è tenuto da una coppia che ama gli animali perché creature di Dio. Ma il buon cuore di Walter e Graziella arriva fino al sacrificio delle ferie estive. Loro il tempo della vacanza la trascorrono a cercare i cani che i senza cuore abbandonano anche sul ciglio di una strada dove possono essere travolti dalle auto in corsa. E aprono la porta ogni qualvolta qualcuno consegna loro un cagnolino come fosse un pacco e se ne va. Se devono uscire i cani non sono mai abbandonati ma chiamano altri ad accudirli, anche per poche ore. E la notte di Capodanno e i giorni seguenti li passano nei campi anche se il terreno è gelato o nevica. Con i botti e i fuochi d’artificio ci sono sempre animali che terrorizzati scappano e vagano senza meta. Il problema è riuscire a fermarli, riportarli al padrone se hanno il microchip o accoglierli se sono senza tatuaggio identificativo. E l’azione benefica ha sempre qualche rischio, perché i benefattori possono esser scambiati da qualcuno anche per malintenzionati cacciatori di cani. C’è di più. Per un cane finito in un lager non hanno esitato a scomodare i Carabinieri ed aprire un’aspra vertenza, senza badare ai costi di giustizia.
L’incontro con i signori Orani – lui rappresentante di vini, lei ambulante al mattino e casalinga per il resto del giorno – nasce dalla lettura di un accorato messaggio lanciato dalla signora su Facebook. Al popolo fortunatamente sempre crescente degli animalisti donna Graziella racconta di “Mia” una cagnolina non più giovane, dal pelo bianco, con un’aria da furbetta che una conoscente le ha consegnato. La persona senza cuore sapeva che la casa di campagna degli Orani era il refugium degli amici a quattro zampe o gli «amici pelosi», come li chiamava il musicista Paolo Limiti. Nei dintorni conoscono tutti la vocazione degli Orani. E c’è chi li prende in giro e chi li stima. Non li deride invece Elisabetta Samueli (abita a Lonato) che ha fatto squadra con la signora Graziella nell’assistenza. Coppia scatenata.
Torniamo a Mia, che fortunatamente proprio stasera verrà adottata da una famiglia di Modena intenerita dalla vicenda. Donna Graziella, dunque, nei giorni scorsi si è sfogata sulla lavagna elettronica. Scrive di quanto sia carina la piccola cagnetta dal manto bianco. Chiede con discrezione se qualcuno la voglia adottare. E fa centro raccontando come la piccolina sia stata consegnata. «Come un pacco che un postino recapita dopo aver suonato il campanello» – scrive commossa. E aggiunge: «Poi la persona che mi ha lasciato la cagnolina dopo avermi detto il nome non l’ha degnata di uno sguardo. Non una carezza per quella bestiolina che di certo negli anni le avrà concesso fedeltà, amore, che le avrà scodinzolato attorno, abbaiato per la gioia di vederla». Aggiunge ancora la signora: «La persona allontanandosi ha biascicato qualcosa tipo «è di razza» come se il valore aggiunto facesse differenza». Mia ha scodinzolato anche vedendo il padrone allontanarsi . «E con l’abbandono è stata ripagata»- conclude Graziella, firmando il messaggio Facebook .
Ecco! Da qui l’incontro con signori Oriani che in campagna possono ospitare otto cani un tempo randagi e farli convivere pacificamene con tre gatti, anche loro presi dalla strada. Vedendo la buon volontà degli Orani torna in mene un massima di Luigi Chiarelli, scrittore e giornalista. Diceva «Il cane è il miglior amico dell’uomo, ma l’uomo non è ancora amico di nessuno».

13 agosto 2018 | 12:57

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