Cagli, gatto impiccato a testa in giù davanti ad un casolare

Cagli, gatto impiccato a testa in giù davanti ad un casolare

PESARO – Un povero gatto impiccato a testa in giù davanti alla porta di un casolare di Pieia, frazione di Cagli. A fare la macabra scoperta il proprietario del casolare, un uomo che si occupava della colonia felina da cui il micio era scomparso da 15 giorni. L’uomo ha denunciato l’atto intimidatorio alle guardie zoofile dell’Oipa di Pesaro e ora una inchiesta è stata aperta dalla Procura di Urbino.

Il quotidiano Il Resto del Carlino scrive che il povero animale era stato legato al basso centro con un fil di ferro e appeso davanti ad un arbusto con la testa rivolta verso il basso. Il gatto è stato legato proprio davanti alla casa dell’uomo che si occupava della colonia felina dell zona:

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“«L’animale – fanno sapere i volontari dell’Oipa – attraverso l’Asur veterinaria del distretto di Cagli è stato consegnato all’ Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche, che eseguirà il relativo esame autoptico per evidenziare le cause della morte. Sul caso stanno comunque indagando anche i Carabinieri, per individuare i responsabili del gesto. Non è da escludere infatti – mette in evidenza l’Organizzazione per la protezione degli animali – la possibilità che la colonia felina non sia coinvolta nelle motivazioni che hanno portato a un tale gesto. E questa cosa renderebbe l’episodio ancora più crudele».

Nell’entroterra purtroppo, non sono troppo rari episodi di uccisione violenta di animali, anche selvatici. La stessa sorte è accaduta non troppo tempo fa ad un lupo, nemico naturale di cacciatori ed allevatori. Ma anche a cani da caccia e da tartufo e a gatti di proprietà di personaggi «scomodi» delle montagne, che tutelano la legalità contro chi pensa di poter fare ciò che vuole”.

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