SAN DANIELE. Continuano purtroppo le segnalazioni di gatti abbandonati, maltrattati e uccisi, dopo i casi denunciati dalle associazioni Oipa e Animaliamo di tre cuccioli bastonati e gettati come immondizia in un corso d’acqua nella zona fra Treppo Grande e Bueriis.Altri casi di pari ferocia a Raspano e Cassacco, dove a due gatti è stata rotta la colonna vertebrale, come abbiamo riferito nell’edizione di ieri.Un ulteriore episodio ha per protagonista, suo malgrado, un randagio «investito e ucciso selvaggiamente – come rende noto Walter Spizzamiglio tesserato della Lav – da un’auto in via Del Lago a San Daniele del Friuli». «Da quando presto aiuto nelle associazioni – aggiunge Spizzamiglio – non ho mai visto una barbarie del genere. Il gatto era riverso in una pozza di sangue, a dimostrazione della volontà e della crudeltà di chi lo ha investito».Ma questa volta ci sarebbero dei testimoni – residenti della via – che avrebbero notato nella serata di giovedì 16 un’auto sfrecciare ad alta velocità lungo la strada e investire il cucciolo. Le stesse persone avrebbero anche annotato parte della targa.E sempre a San Daniele, secondo Lav e Amici della Terra, il cadavere di un gatto è stato lasciato sotto il sole sul bordo di un marciapiede tra un furgone e un’auto per una decina di giorni senza che nessuno intervenisse.Con l’inizio dell’estate rispunta, quindi, quest’anno in maniera a detta di tanti molto preoccupante, il fenomeno dell’abbandono e dell’uccisione di animali.«Ne abbiamo trovati alcuni morti dopo essere stati rinchiusi e abbandonati nei ripostigli con una temperatura di 36 gradi e senza acqua – spiega Spizzamiglio – Sono in aumento anche le morti per polpette avvelenate».«Sono atti vili – questo il commento – di persone che scatenano la loro frustrazione e aggressività nei confronti dei poveri animali».La legge è chiara al riguardo. L’abbandono, il maltrattamento, l’avvelenamento, l’uccisione di animali sono reati puniti in base al Codice penale italiano con multe severissime e con la reclusione da 4 mesi a due anni.Segnalazioni di gatti abbandonati arrivano quasi ogni giorno alle associazioni animaliste. «Sabato 4 luglio – dice Spizzamiglio – mi trovavo in autostrada a Ronchis quando un cucciolo di pochi mesi è stato gettato da un’auto in corsa all’altezza del casello».Lav e Amici della Terra lanciano quindi l’ennesimo appello ai Comuni: «Dal 1979 c’è un decreto del Presidente della Repubblica che attribuisce l’onere ai sindaci del controllo e della vigilanza sul benessere e la tutela degli animali.E c’è una sentenza del Consiglio di Stato, la 6317 del 24 febbraio 2004 che demanda ai Comuni i regolamenti in materia di randagismo attraverso la sterilizzazione e la creazioni di oasi feline, gattili ecanili».A questo proposito a breve verrà presentata una petizione da parte delle associazioni della provincia al sindaco di Udine Furio Honsell per richiedere una zona recintata (un’oasi felina) a salvaguardia delle colonie di gatti abbandonati.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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