A__WEB

Sbarcare il lunario affittando gatti a giapponesi che si sentono soli? Sayoko, un’orfana cui la nonna ha lasciato in eredità una casa modesta e un’intera colonia felina, si guadagna da vivere così. Andando in giro con un carrettino pieno di gatti (“neko” significa “micio”) proponendo di affittarli agli emarginati della campagna intorno a Tokyo. Il film, presentato alla Berlinale del 2012 nella sezione del mercato per esordienti o semi tali, benché bellissimo pieno di poesia, tanto da fare definire la regista Naoko Ogigami un Kurosawa al femminile, è stato messo su YouTube in versione integrale per trovare un distributore in sala o in dvd . Ed è visibile con sottotitoli in inglese qui : . E in effetti il destino di “Rent a neko”, cioè non avere trovato un serio distributore nel mercato mondiale, la dice tutta su cosa sia diventato oggi il mondo delle major cinematografiche. Che, sempre per restare al festival di Berlino del 2012, ha fatto affossare anche un capolavoro come “Jayne Mansfiled’s car” di Billy Bob Thornton con Robert Duvall, Kevin Bacon e John Hurt.

La storia di Sayoko è di quelle destinate a diventare cult per i gattari e per gli amanti della delicatezza espressiva dei film giapponesi: l’orfana vive una vita quasi autistica nella propria casa di campagna dove la sua unica compagnia è quella felina. I gatti sono tutta la sua vita, ma da quando è morta sua nonna che li allevava e nutriva, non sa più come fare per andare avanti. Contemporaneamente il suo cruccio è quello di trovarsi un uomo perché nella spietata società giapponese una bella ragazza povera sembra non volerla nessuno. Così decide: andare in giro per le strade della campagna giapponese con il proprio carrettino in cui sono sistemati tutti i suoi gatti e cercare di “affittarli” alle persone sole che abbiano bisogno come lei di una compagnia animale che possa sostituire quella umana. La prima cliente è un’anziana signora ormai prossima alla fine che ha perso il marito e prima ancora l’amato gatto. Da Sayoco ne trova uno quasi identico e dice di volerlo a noleggio. Sayoko soppesa e dice alla signora che il gatto lo consegnerà a domicilio per esaminare la casa e capire se il gatto sarà trattato bene: «In giro ci sono tanti malintenzionati che si divertono a fare del male agli animali». La anziana signora la invita a prendere e Sayoco, rassicurata, le affitta il gatto per 1000 yen. Meno di dieci dollari. La signora vorrebbe darne almeno diecimila ma Sayoko, che è povera e dignitosa, dice di non averne bisogno in quanto lei è una provetta broker e guadagna quanto vuole. Cosa che serve a salvare le apparenze. E a ogni cliente racconta mestieri diversi. Poco dopo, come prevedibile, la signora, che con il gatto ritrovato torna a essere serena, lascerà questo mondo felice e il gatto in questione, adempiuta la propria missione tornerà nel carrettino di Sayoko. Ancora più emblematica la vicenda del secondo cliente: una specie di Fantozzi giapponese che in famiglia è disprezzato da moglie e figli perché non fa carriera e anche perché ha i piedi maleodoranti. E quindi è solo dentro un nucleo familiare che lo sfrutta come una specie di asino da soma. La vista di una gattina bianca e nera gli scalda il cuore e anche lui invita Sayoko a casa per “meritare” l’affitto del proprio felino visto nel carretto trainato dalla ragazza nelle campagne giapponesi. La gattina si affezionerà subito al suo odore e sarà quindi simbolicamente colei che riempie di affetto un’altra persona sola. D’altronde proprio Sayoko spiega sempre ai suoi clienti che questi gatti in affitto servono per “riempire un buco dentro il nostro cuore”.

Il problema della ragazza, che come tutte le adolescenti scrive su carta, che poi attacca sul proprio muro di cucina, i propositi dell’anno in corso, è che, da una parte, suscita le invidie di una vicina che ha le sembianze di una strega e che la prende in giro perché “attira i gatti ma non gli uomini”, e, dall’altra , la propria ansia di trovarsi qualcuno. Che la porta a innamorarsi della persona sbagliata, Un ladro violento per giunta ricercato dalla polizia. Che così un giorno irromperà nella sua vita e nella sua casa piena di gatti.Alla fine Sayoko capirà che “il buco da riempire” non va colmato cercando fuori di sé ma dentro le proprie risorse. “In te ipsum redi”. Quindi. E, soprattutto, meglio, molto meglio, i gatti degli uomini.

Dimitri Buffa

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com