«Nomen omen» dicevano i latini e per Cinzia Ghio, 34 anni di Gavi in provincia di Alessandria, lo pseudonimo di Gattasso è il miglior biglietto da visita per comprendere la sua filosofia, di vita e artistica. «Un grave problema alle ginocchia che mi ha costretto alla carrozzella per quasi un anno mi ha spinto a tornare alla mia antica passione, dipingere. Così, mi sono specializzata in volti di animali e poco per volta l’hobby mi ha preso la mano e oggi mi sto dedicando a dipingere animali a tutto tondo», spiega Cinzia che ora, come Gattasso è un’artista conosciuta in tutta Italia. 

In un mondo dove le faccine sorridenti di Facebook sono l’equivalente del vecchio indice di gradimento, ottenere 17 mila like per il suo profilo Facebook (Gattasso l’artista al servizio del gatto) è un risultato notevole. Per Gattasso però dipingere (piastrelle, cuscini, magliette, tele o coppi non fa differenza) gatti e animali è un modo per sostenere la sua colonia felina di 34 gatti randagi che gli sono entrati nel cuore («Me ne occupo da tempo e molti di loro sono gli eredi dei gatti che avevo conosciuto in gioventù ma non dico dove sono perché ho paura di ritorsioni») al pari delle tante iniziative di beneficenza che con le sue opere sostiene. 

Anche l’alias scelto non è casuale: «Gattasso è neologismo che richiama i gatti e Picasso – spiega – anche se il mio stile è molto diverso da quello del pittore spagnolo. Amo dipingere e adoro i felini». Basta osservare la sua galleria in centro a Novi per rendersene conto. Gatti dipinti su materiali di ogni tipo: «Dipingere è sempre stata la mia passione fin da piccola ma col tempo ho seguito un’altra strada laureandomi in Scienze Ambientali».  

La passione si è però quasi trasformata in professione al punto che quando i genitori hanno abbassato la serranda dello storico negozio di articoli casalinghi di via Roma a Novi, Cinzia «Gattasso» Ghio non ci ha pensato due volte e ha trasformato quei locali in una galleria permanente dove sono esposte le sue opere e dove chi vuole può commissionare il ritratto del proprio animale. Facebook e internet hanno fatto il resto creando tanti contatti di persone affascinate dalle sue opere finite anche su riviste specializzate di arte contemporanea: «Però mi hanno scelta per il volto di un leone anche se il mio quadro preferito rimane il gatto Gandalf», spiega Gattasso che, oltre a vendere opere per autofinanziare il benessere dei suoi randagi, si presta a raccolte di fondi per sostenere campagne mirate a favore degli animali maltrattati: «Mi contattano le associazioni e fisso un periodo nel quale i proventi delle campagne di beneficenza vengono destinati alle singole associazioni». 

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