Arezzo, 9 luglio 2016 – Avevamo parlato nei giorni scorsi dell’amore smisurato degli aretini per la loro Fortezza ritrovata. Da quando il 24 giugno ha riaperto i battenti infatti, sempre più numerosi ogni giorno si sono spinti fino all’acropoli della città per ammirarla. E per riscoprire mura e camminamenti, guardare la città da un vecchio punto di vista per troppo tempo dimenticato perchè inaccessibile. Più che per ammirare le bellissime opere di i Ivan Theimer esposte nei bastioni. Sono arrivati anche i numeri: 7.605 visitatori in dieci giorni, dal 24 giugno al 3 luglio. Ma sarebbero potuti essere di più. C’è una parte di aretini infatti che protesta per non essere potuta entrare. Motivo? Si erano presentati in Fortezza con cane al guinzaglio ma gli animali non possono più varcare la soglia. Lo ha deciso il Comune dopo che nei primi giorni e in occasione del taglio del nastro i cani avevano avuto libero accesso. «Il mio cane non può entrare? Ma sta scherzando?». Sono tantissimi gli aretini possessori di cani ad alzare la voce. Accade quotidianamente infatti che padroni con quattro zampe al guinzaglio siano messi alla porta del bastione della riaperta Fortezza. Divieto di ingresso ai cani spiega giustificandosi la guardia giurata alla porta. Eppure durante l’inaugurazione e nei giorni successivi al taglio del nastro gli amici a quattro zampe hanno avuto libero accesso, foto scattate dai nostri fotografi lo testimoniano. Poi il divieto del Comune. E subito lo scatenarsi di proteste dei cittadini. «Abbiamo fatto un giro a vuoto» dicono furiosi fuori dalla Fortezza, «E’ una vergogna fanno eco altri», «Che figura fa l’amministrazione?». «Da quando un cane al guinzaglio non può entrare in un parco pubblico?».

I cani in effetti hanno libero accesso a ristoranti, negozi, alberghi e parchi e se la paura è per le opere esposte c’è un custode a controllare. Quanto alle deiezioni starebbe al buon senso e alla civiltà dei padroni ma questo vale per qualsiasi luogo pubblico a cui i cani sono ammessi. Nel mezzo c’è il Comune che speriamo faccia qualcosa al più presto per eliminare il divieto che tra l’altro non sta scritto in nessun cartello, e andare incontro alla voglia degli aretini di riscoprire la Fortezza. Almeno a mostra terminata.

«I cani sono entrati i primi giorni ma è stato un errore – dice il sindaco Ghinelli – dentro alla Fortezza infatti ci sono sculture in bronzo e non possiamo rischiare che gli animali ci facciano la pipì sopra. Quanto alla tartaruga gigante fuori, a detta dell’artista quella poteva essere collocata all’aperto. Il divieto resta fino ad ottobre, poi dopo la mostra se c’è un’esigenza così sentita da parte dei cittadini possessori di cani, dovremo regolamentare l’accesso in modo diverso e rivedere la situazione. In ogni caso anche dopo ottobre dovremo pensare ad almeno un custode sia per la sicurezza che per la vastità dell’area della Fortezza. E magari pensare ad un’area recintata per gli animali che al Prato manca».

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