Giovedì, 17 Settembre 2015 13:49

frutta e verduraIl bilancio “continua ad essere soddisfacente” e  “conferma un elevato livello di sicurezza alimentare sui prodotti vegetali e un elevato livello di protezione dei consumatori”.

Il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati dei controlli eseguiti nel 2013 per la ricerca di fitosanitari negli alimenti. Le elaborazioni, dettagliate nella Relazione, riguardano l’ortofrutta, i cereali, i costituenti importanti della dieta italiana e mediterranea (come olio e vino) ma anche alimenti di orgine animale. E ancora: baby food (risultati tutti regolamentari e senza residui) e prodotti biologici (un solo campione con residui oltre i limiti consentiti e uno solo con presenza di residui non consentiti)

Il 90,0% dei campioni è casuale, il resto del campionamento è selettivo, effettuato su sospetto o a seguito di precedente non conformità. Nel confronto europeo, l’Italia è tra i paesi che più hanno aumentato il numero di campioni. La Relazione evidenzia che il campionamento minimo previsto dalla normativa non solo è stato raggiunto ma è anche stato superato per la frutta, gli ortaggi e l’olio; inoltre sono state analizzate più tipologie di alimenti  rispetto all’anno precedente.

I residui di fitosanitari più ricercati, in linea con le indicazioni dei regolamenti comunitari, sono rappresentati da prodotti con funzione fungicida, insetticida-acaricida; un impegno ponderoso per i laboratori di ricerca che nel 2013 – nel solo comparto orto-frutta- hanno svolto più di 800mila determinazioni di residui.

Le stime di assunzione con la dieta alimentare nazionale indicano che “i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano una percentuale molto modesta dei valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze attive e molto al di sotto del livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualità igienico-sanitaria degli alimenti”. La Relazione evidenzia come “il superamento occasionale di un limite legale non comporti un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile. La tendenza decrescente delle irregolarità configura, comunque, una situazione in progressivo miglioramento dal punto di vista della sicurezza dei prodotti alimentari”.

Sono considerati irregolari i campioni che superano i limiti massimi di residui (LMR) stabiliti dal Regolamento comunitario 396/2005. Tali limiti sono fissati valutando i livelli di esposizione di tutte le categorie di consumatori compresi i gruppi vulnerabili, i bambini e i vegetariani e comprende tutte le diete esistenti in Europa, compresa la dieta internazionale, utilizzando il livello di residuo che viene ottenuto dagli studi residui presentati dai richiedenti. La valutazione viene fatta dall’ EFSA usando modelli di calcolo del rischio acuto e cronico, e per ogni sostanza attiva sono stati presi in considerazione i parametri tossicologici più critici in modo da effettuare una valutazione del rischio più conservativa per il consumatore. Il modello europeo per la fissazione dei livelli massimi di residui sta diventando un modello anche a livello internazionale. Infatti nell’ ambito del Codex Alimentarius i livelli di residui con il passare del tempo sono diminuiti avvicinandosi ai livelli stabiliti in Europa.

I dati del controllo ufficiale sono utilizzati anche dall’ Istituto Superiore di Sanità per  ricavare una stima dell’assunzione giornaliera dei residui di prodotti fitosanitari con la dieta in Italia.

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Relazione sul controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti – Dati anno 2013

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