Massimo Ferrero smentisce ancora le voci di cessione della sua Sampdoria e si approccia così alla sfida di stasera contro la Juventus: “Agnelli, nel calcio ci vuole allegria…”.

Stasera la Sampdoria affronta la Juventus in una sfida che non ha bisogno di motivazioni ulteriori per i ragazzi di Montella. A mettere pepe allora fuori dal campo ci pensa Massimo Ferrero dalle pagine di ‘Tuttosport’: si parla di Andrea Agnelli, ne esce fuori un bel ritratto…


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In che rapporti siamo? Io sono allegro e gioioso, lui ha sempre un po’ l’espressione di quello che gli è appena morto il gatto. Io invece di gatti non ne ho. Anche in Lega l’ho visto mogio, cupo. E’ una bravissima persona ed è un grande presidente ma il calcio è vita, ci vuole un po’ di allegria.

Purtroppo i figli di papà devono sempre rendere conto di qualcosa, io invece non ho impegni con nessuno. Invece Marotta lo chiamo ‘lo zio’. Se fossi diplomatico come lui sarei già il padrone del mondo. Lui al mattino esce sapendo il copione che deve recitare, io invece vado a braccio. Lo stimo molto. Operazioni di mercato con la Juventus? Vedremo…“.

Detto che Soriano in primis, ma anche Fernando, sono i nomi caldi sull’asse Torino-Genova, Ferrero analizza poi il match di stasera: “Dopo il derby, io vorrei vincere anche questa partita. E poi sono convinto che se i miei ragazzi iniziano a non temere più le big, capendo che in campo vanno in 11 contro 11, potremo andare lontano, la classifica è corta. Battere il Genoa è stata una grande gioia. Anche se ho sofferto un po’ nei minuti finali. Ma al triplice fischio sono stato contento soprattutto per i nostri tifosi che si meritano il primato cittadino“.

Il presidente blucerchiato smentisce poi per l’ennesima volta le voci di cessione del club: “Dicono sempre che cedo la società o che c’è qualcuno che mi finanzia e dirige, ma sa quale è la verità? La verità è che non si accetta che un presidente esordiente, esuberante e pieno di energia positiva come me, possa essere anche un imprenditore che ha fatto e sta facendo tanto e bene. Mi ripagano con vessazioni continue per cercare di destabilizzare me e la mia Sampdoria, ma non hanno capito che con le chiacchiere e l’invidia non si costruisce il mondo.

A volte penso che dietro a tutto ciò ci sia qualcuno, un mandante. Accendo la televisione e sento che a gennaio do le consegne. Ma quali consegne? Non lavoro mica alla Dhl… Io sono ancora qui e non vendo. Sono ironico, ma anche un gran lavoratore. Ma vengo sempre guardato con diffidenza. All’inizio ci rimanevo male, ma adesso no. Ci ho fatto l’abitudine e vado avanti per la mia strada. Anzi, se qualcuno pensa di piegarmi si sbaglia di grosso. Io sono così, se qualcuno vuole un Ferrero diverso non sarà accontentato. Vengo dal cinema, l’apparire è il mio mondo…“.

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