Una bimba di sette anni ha subito gravi lesioni al viso nel tentativo di accarezzare il cane dei vicini. Un gesto innocente che ha avuto grave conseguenze: la bimba dovrà essere sottoposta a un intervento chirurgico ricostruttivo. 

I fatti sono avvenuti durante una riunione di quartiere a Rothwell, a nord di Brisbane, in Australia, quando la bimba ha avvicinato Hank, un cucciolo di Mastino Napoletano. Pochi istanti, la distrazione della madre, e la bambina ha allungato la mano per accarezzare il cane. L’animale, sebbene trattenuto al guinzaglio dalla proprietaria Tammy Bradshaw, si è avvicinato al viso della bimba e con i denti l’ha colpita al labbro. Una frazione di secondi, ma quanto basta per trasformare la piccola in una maschera di sangue. 

Un testimone, presente alla riunione di quartiere, ha detto sin da subito che si è trattato di un incidente, «di certo non un attacco deliberato». Anche altre persone, che conoscono bene la natura e il comportamento giocoso di Hank, sostengono che l’animale non è aggressivo. 

Ma le autorità hanno deciso di condannarlo a morte e lui, probabilmente inconsapevole delle motivazioni, dal maggio scorso è tenuto nel “braccio della morte”. Secondo un portavoce del consiglio regionale è da considerarsi rischioso restituire un animale pericoloso in un ambiente in cui potrebbe entrare in contratto con altri bambini: «un eventuale ulteriore attacco, improvviso e non provocato, non avrebbe sufficienti controlli per essere impedito» . 

La signora Bradshaw da parte sua sostiene di aver seguito tutte le norme previste per un cane pericoloso, inclusa l’installazione di una recinzione di sicurezza per bambini e la museruola da mettere in pubblico. 

Nonostante queste assicurazioni, il tribunale civile e amministrativo del Queensland per due volte ha confermato l’ordine del Consiglio che prevede la soppressione di Hank. Ora la signora Bradshaw e il compagno Nathan Wallace, che hanno già speso più di 20mila dollari australiani in spese legali, sperano di fare un terzo appello. 

Jamie Fry, che ha condotto le indagini ufficiali per il Consiglio regionale, ha detto che Hank non rappresenta un rischio per la salute e la sicurezza della comunità. Ma quando il Consiglio ha deciso per la soppressione del cane, Fry non faceva più parte del team dell’autorità regionale. 

Online è scattata anche una petizione per chiedere la “grazia” che ha già superato le 21mila sottoscrizioni. «E’ molto emozionante ricevere un supporto da così tante persone, anche perché il problema è nato dal caso di Hank, ma vale per ogni altro cane che si venga a trovare nelle stesse condizioni – dice la proprietaria del cane -. Questo appello è la nostra ultima possibilità. Il Consiglio può decidere di sopprimerlo, ma io non mi arrendo».  

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