Una missione segreta e un unico obiettivo: salvare una cagnolina bianca dalla morte. La piccola abitava nelle strade di una città mediorientale, vicino al campo delle truppe americane. Era rimasta l’ultima sopravvissuta del suo branco, perché gli altri cani erano stati uccisi dalla popolazione locale. 

I militari si erano affezionati alla cagnolina, la avevano protetta nella loro base e le avevano anche dato un nome: Ghost. Tutti sapevano che non avrebbero potuto tenerla per sempre e che l’unica soluzione era portarla al sicuro.  

Serviva però l’uomo adatto alla missione: un ex soldato delle forze speciali la cui identità rimane segreta. L’area non era penetrabile e quindi il militare ha dovuto passare attraverso l’ambasciata statunitense prima di accedere alla città di Ghost. La cagnolina, per fortuna, lo stava aspettando dove i suoi compagni gli avevano indicato. “È stato rischiosissimo andare, perché i locali avrebbero potuto riconoscerlo come soldato americano che provava ad allontanarsi”. L’ufficiale è poi rimasto con Ghost in un albergo per giorni, prima di ricevere la conferma del volo di rientro negli Stati Uniti. 

“La nostra unità non sarebbe stata la stessa senza Ghost, perché tutti sapevamo cosa le sarebbe successo se fosse rimasta lì”, hanno raccontato i soldati, finalmente riuniti con la loro mascotte, che ora vive con uno di loro in una casa sicura. 

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