Il recapito di una busta esplosiva all’EFSA, secondo la Procura di Bologna, è stato un gesto di matrice anarco-insurrezionalista.
La busta esplosiva recapitata ieri mattina all’Efsa di Parma non è stato un falso allarme. A destare i sospetti del personale alla ricezione, che non ha aperto il plico, il fatto che fosse indirizzata ad un nominativo estraneo allo staff dell’Agenzia.  L’allarme bomba è scattato attorno alle 12 nella sede di viale Piacenza, a Parma. Attorno alle 13 gli artificieri l’hanno fatta brillare nel piazzale antistante gli uffici e ora i resti sono nelle mani della polizia scientifica per i rilievi.  Secondo i riscontri degli inquirenti, la lettera spedita all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare sarebbe stata in grado di provocare danni nel caso fosse stata aperta.

Non risultano al momento rivendicazioni, ma secondo la Procura si tratterebbe di un gesto di matrice anarco-insurrezionalista. Fra le ipotesi- non confermate- ci sarebbe quella di un gesto contro le politiche in tema di Ogm. Il procuratore capo di Parma, Antonio Salvatore Rustico, ha confermato che è già stata informata la Procura distrettuale di Bologna che ha la competenza delle indagini per atti di matrice terroristica. Gli inquirenti locali stanno lavorando sugli atti urgenti e sui primi accertamenti, quindi il fascicolo sarà inviato a Bologna.  Il procuratore aggiunto Valter Giovannini della Procura di Bologna ha infatti ricevuto in tempo reale tutte le informazioni sull’accaduto. Conferma che sarà aperto un fascicolo per il reato di porto di materiale esplodente con l’aggravante del terrorismo. Le indagini, che per ora non sono ancora state assegnate a un sostituto procuratore, verrano condotte dalla Digos di Parma. “Già in passato l’Efsa era stata oggetto di attacchi provenienti da quell’ambiente – ricorda Giovannini, riferendosi agli scontri dei ‘No Ogm’ nel marzo 2014 – procediamo noi come Dda per competenza sull’antiterrorismo. Sarà un’indagine difficile e complessa”.

“Continuiamo a lavorare serenamente” dichiara a Repubblica la portavoce dell’Efsa Francesca Avanzini. L’emergenza provocata dall’arrivo di un plico esplosivo è durata un paio d’ore all’interno del quartiere generale dell’Authority alimentare europea. “Sicuramente non è una situazione piacevole, specie in questi tempi, dove viviamo un po’ tutti in allarme, ma abbiamo procedure di sicurezza molto precise che si sono dimostrate efficaci. Abbiamo poi seguito quelle che sono state le indicazioni delle forze dell’ordine. Il palazzo non è stato evacuato, ma l’unica misura è stata la chiusura delle mensa. Abbiamo la serenità di lavorare in un ambiente di lavoro dove la sicurezza delle persone è al primo posto”.

Il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, esprime”tutta la vicinanza all’Efsa e ai suoi dipendenti per il drammatico episodio accaduto. Il fatto è grave e per questo nutro preoccupazione”.  “L’Emilia-Romagna
e il nostro Paese non hanno niente a che vedere con una simile cultura intimidatoria e crediamo fermamente nell’indipendenza dell’Autorità che deve poter svolgere il proprio ruolo di vigilanza sulla salute dei cittadini in piena autonomia e serenità. E un grazie va anche alle forze dell’ordine e agli inquirenti, il cui pronto intervento ha evitato il peggio” scrive il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

Anche il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina ha espresso ” vicinanza  al direttore Bernhard Url e a tutti i dipendenti dell’Efsa a Parma, ringraziando “gli inquirenti che hanno evitato che si verificassero conseguenze gravi. Voglio ribadire che per l’Italia la sicurezza alimentare è un tema fondamentale e siamo onorati che l’Efsa abbia sede proprio nel nostro Paese”.

“Quanto accaduto all’Efsa di Parma è un atto intimidatorio che richiede una pronta azione di tutte le forze inquirenti per fare piena luce sull’accaduto. L’indipendenza dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare è un valore da salvaguardare a garanzia della salute dei cittadini”. Lo dichiara il ministro della salute Beatrice Lorenzin che esprime “ferma condanna per il vile gesto e manifesto profonda solidarietà a tutto il personale della sede di Parma”.

Foto: repubblica.it

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