Da Trieste alla Sicilia, da Bologna a Pescara, da Ancona a Reggio Calabria, passando per Chieti, Torino, Modena, Pescara, Roma, Sassari, Cortina, Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto. Sono oramai oltre il migliaio i sindaci che hanno raccolto l’appello lanciato dalle associazioni animaliste contro i “botti” di Capodanno. Tra questi anche anche Susegana. “Si invita cortesemente la popolazione a non fare uso di petardi, botti e affini durante le festività ed in particolare la sera del 31 dicembre 2017, al fine di evitare disturbi alle persone e sofferenza agli animali, domestici e non”,  si legge in un avviso diramato dall’amministrazione comunale.

In realtà, quella dei botti e petardi è una “contraddizione” tutta nostrana poiché da un lato se ne proibisce l’utilizzo, dall’altro se ne consente la vendita. La stessa cosa accade per i collari elettrici per cani. “I botti e i petardi – fa sapere Enpa Treviso – Sono estremamente pericolosi per l’incolumità delle persone, come peraltro raccontano i consueti bollettini di guerra del primo dell’anno, e degli animali, selvatici e d’affezione, soggetti a stress e a veri attacchi di panico che ne possono provocare la morte o la fuga con tragiche conseguenze”.

“Gli uccelli selvatici in particolare – prosegue l’ente – ne sono terrorizzati e possono trovare la morte in una fuga inconsulta che li porta a sbattere contro muri e i cavi dell’alta tensione e qualunque altro ostacolo; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi in qualche albero spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali ed alla mancanza di un riparo e a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia. A ciò va aggiunto anche lo stress indotto dai botti, anch’esso causa di morte frequente”.

“Nei gatti e nei cani un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico con il risultato di gravi danni per loro e pericolo per la circolazione; ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana – continua Enpa – L’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15 mila hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60 mila hertz mentre il gatto fino a 70 mila hertz. Negli animali degli allevamenti, come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da spavento”.

“Ricordiamo alle autorità preposte – sottolinea l’associazione – che anche il codice penale, all’articolo 703, ammonisce chiunque senza licenza dell’autorità in luogo abitato (…) spara con armi da fuoco, accende fuochi d’artificio o lancia razzi.  Chiediamo alle forze dell’ordine di intensificare i controlli facendo almeno rispettare le leggi in tema di uso e detenzione”. Non mancano i consigli per le famiglie che possiedono un animale domestico: “Nei giorni cruciali delle feste tenete temporaneamente chiusi in un luogo comodo e rassicurante gli animali. In casa, il volume dello stereo o della tv un po’ alto è più familiare agli animali e soffoca altri rumori esterni. Uscite con il vostro cane sempre al guinzaglio, mantenete per primi un atteggiamento sereno, ignorando le manifestazioni di paura dell’animale per non rafforzarne il comportamento”.

“Desideriamo esprimere la nostra più viva gratitudine agli amministratori locali che, con atti e provvedimenti concreti, hanno dimostrato grande sensibilità su un tema difficile come quello dei fuochi d’artificio, contro il cui utilizzo lottiamo da sempre – spiega l’associazione – Naturalmente, il risultato raggiunto quest’anno (e ogni anno si migliora sempre), con il vero e proprio boom di ordinanze salva-animali, rappresenta un traguardo importante, ma si può e si deve fare di più: il nostro obiettivo è quello di liberare il nostro Paese da questa abitudine tanto inutile quanto dannosa. Anche per questo chiediamo, ai primi cittadini che ancora non avessero preso provvedimenti al riguardo, di seguire l’esempio dei loro colleghi più virtuosi e di dire basta una volta per tutte con i botti, assicurando un Capodanno il più possibile sereno e gioioso anche agli animali”.

“In particolare chiediamo ai sindaci, anziché reiterare ogni anno l’ordinanza che ne vieta l’utilizzo, di aggiungere un apposito articolo al regolamento comunale sul benessere degli animali con pesanti senzioni. L’esempio è quello del recentissimo provvedimento del Comune di Chieti che ha ottenuto due importanti riconoscimenti nazionali da parte dell’Anci e della Federazione Italiana Cinofili – chiude Enpa – All’assordante frastuono e alla pericolosità nel maneggiarli, i fuochi producono anche una notevole quantità di fumi tossici e nocivi che peggioreranno ulteriormente la già pessima qualità dell’aria, sommandosi al già gravissimo inquinamento che stiamo subendo in questi giorni e del quale siamo tutti vittime. Un motivo in più dunque per vietarli. Per quanto riguarda il divieto del frastuono provocato dai fuochi d’artificio vi è già una soluzione praticabile che accontenta tutti. Ricordiamo che, qualora le condizioni dell’aria lo consentissero, è comunque possibile eseguire spettacoli pirotecnici senza il botto  com’è stato fatto Conegliano e la notte di Ferragosto del 2015 alla Darsena di Milano”.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: web e archivio Qdpnews.it).
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