La vescica è generalmente esaminata attraverso l’approccio ventrale con l’animale posto in decubito dorsale.

La vescica è repertata solitamente in posizione superficiale subito dietro la regione ombelicale. Al fine di assicurarsi l’osservazione dell’intero organo è necessario eseguire una serie di scansioni secondo i suoi assi longitudinale e trasversale.

Inoltre per un corretto esame la vescica deve essere in stato di replezione, sia perché l’urina rappresenta un ottimo mezzo di contrasto, sia perché essa distende le pareti vescicali rendendone possibile l’analisi dell’architettura.

Le indicazioni cliniche per eseguire l’ecografia vescicale comprendono: calcolosi, cistiti croniche e neoplasie.

Mediante l’utilizzo di metodiche particolari, quali l’ecocontrasto, è inoltre possibile evidenziare la rottura della parete vescicale.

La vescica è rappresentata come una struttura liquida a contenuto omogeneo con pareti lisce e nette. E’ di solito presente il rinforzo di parete posteriore e l’effetto pioggia.

La parete vescicale si presenta come una sottile linea ecogena continua; i vari strati componenti la parete possono essere distinti come una serie di linee ecogene alternate a linee ipoecogene che corrispondono dal lume verso l’esterno a mucosa, sottomucosa e tonaca muscolare che raramente è distinguibile dalla sierosa.

Se la vescica è solo parzialmente in stato di replezione, generalmente la parete appare ispessita.

I principali quadri morfologici patologici che provocano alterazioni ecografiche sono rappresentati dalla litiasi e dalle neoplasie.

I calcoli vescicali sono facilmente individuati all’interno del lume vescicale come strutture solide omogenee iperecogene di solito accompagnate dalla presenza di un cono d’ombra posteriore. Cambiano posizione a seconda del decubito in cui è posto l’animale.

La presenza di sedimento nel lume vescicale può significare la presenza di un processo infiammatorio del tratto urinario, soprattutto nel gatto, di urolitiasi.

Le lesioni neoplastiche ( papillomi, carcinomi vescicali ) sono rappresentate di solito come vegetazioni solide parietali aggettanti nel lume che devono essere differenziate dai coaguli aderenti alla parete.

La parete vescicale negli stadi neoplastici precoci può non essere interessata; mentre negli stadi avanzati si presenta di solito irregolare con interruzione della sua continuità.

In alcuni casi le neoplasie vescicali possono determinare solo un diffuso ispessimento della parete ed essere quindi di difficile riconoscimento.

L’esame ecografico, attraverso il ricorso dell’ ecocontrasto, risulta essere di importante aiuto nella diagnosi di rotture della parete vescicale. Questa tecnica consiste nell’immettere, attraverso un catetere, alcuni millilitri di soluzione fisiologica precedentemente agitata in vescica. In questo modo si producono delle microbolle gassose che sono facilmente evidenziabili con l’esame ecografico in quanto producono echi intensi all’interno di una struttura anecogena. L’eventuale presenza di tali microbolle nella cavità addominale indica di conseguenza una soluzione di continuo nella parete. In questo modo è possibile diagnosticare rotture parietali anche minime senza produrre dei rischi per il paziente.

calcolo vescica

Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Ferrari

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