Ecco l'Avicranium renestoi, rettile preistorico intitolato a un paleontologo italiano

Ricostruzione dell’Avicranium renestoi

Testa d’uccello, collo lungo, fauci a becco, coda a foglia, ‘mani’ a pinza e un nome latino che ricorderà per sempre quello di uno scienziato italiano, il paleontologo Silvio Renesto dell’università degli Studi dell’Insubria. Scienziati americani hanno ‘intitolato’ a lui la creatura preistorica che hanno descritto sulla rivista ‘Rsos’ (Royal Society Open Science): un rettile del Triassico superiore, vissuto circa 200 milioni di anni fa nel Nuovo Messico e simile a un grosso camaleonte. Adam C. Pritchard del National Museum of Natural History di Washington e Sterling J. Nesbitt della Yale University di New Haven hanno deciso di chiamarlo ‘Avicranium renestoi’ in onore di Renesto, pioniere delle ricerche sui rettili Drepanosauromorfi, gruppo a cui appartiene la nuova specie.

Sull’ultimo numero della pubblicazione, il team Usa traccia l’identikit dell’animale e spiega l”etimologia’ del nome scelto per lui: Avicranium perché il cranio ricorda di più quello di un uccello che quello di un rettile, renestoi perché è dedicato al professor Renesto che ha descritto la maggior parte dei rettili Drepanosauromorfi. Scoperti per la prima volta nei giacimenti Triassici della Lombardia e del Friuli – ricordano dall’ateneo dell’Insubria – erano dei “bizzarri piccoli rettili (il più grande non superava mezzo metro) dallo scheletro altamente specializzato, cosa che rendeva molto difficile stabilire in che ambiente vivessero e quali fossero le relazioni con gli altri rettili. Il professor Renesto, che li ha studiati fin dagli anni ’90, ha dimostrato che si trattava di rettili specializzati per la vita arboricola”. Cibo preferito: gli insetti.

I lavori di Renesto – sottolineano ancora dall’università dell’Insubria, sedi a Como, Varese e Busto Arsizio nel Varesotto – hanno permesso di attribuire alla ‘famiglia’ dei Drepanosauri resti incompleti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna che non si sapeva come classificare, scoprendo così che si trattava di un gruppo molto diffuso. Gli esperti considerano questi rettili “scientificamente interessanti sia per il singolare adattamento a una particolare nicchia ecologica che per la diffusione geografica che attraversava due continenti”, America ed Europa.

Il ruolo di Renesto nello studio dei rettili Drepanosauromorfi – concludono dall’ateneo – era già stato riconosciuto nel 2005 da David Unwin, ai tempi all’università inglese di Leicester, che in una nota nel suo libro sui rettili volanti (‘Pterosaurs in Space and Time’) scriveva così: “La massima autorità sui Drepanosauri è Silvio Renesto, che ha pubblicato numerosi importanti articoli su questi notevoli animali”.

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