topomanoguantoSì al rinvio dei divieti su xenotrapianti e sostanze d’abuso. Metodi alternativi? Per l’IZSLER non ce ne sono.

Le disposizioni limitative della sperimentazione animale (articolo 5, comma 2, lettere d) ed e), del decreto legislativo n. 26 del 2014) sono state rinviate di un anno dal Milleproroghe. Tuttavia un appello di ricercatori provenienti dalle file dell’Accademia e dei Centri di ricerca, ha chiesto una proroga quinquennale, di durata cioè sufficiente a non pregiudicare le ricerche in corso.

Il decreto Milleproroghe è all’esame del Parlamento per la conversione in Legge. Questa settimana, la 12° Commissione del Senato si è espressa a favore della proroga, osservando che  “il differimento di un anno, previsto dal comma 3 dell’articolo 7 del provvedimento, dovrebbe essere ampliato: è necessario che i ricercatori italiani siano posti in condizione di competere per i bandi di ricerca e coltivare le proprie sperimentazioni potendo contare su un adeguato orizzonte temporale, pari ad almeno cinque anni, entro il quale resterà ferma la disciplina meno restrittiva”.

Nel testo si legge che la proroga si basa su alcune considerazioni: 1) attenuare i rilievi formulati sul punto dalla Commissione europea; 2) la proroga “è opportuna tenuto conto dell’esito negativo del monitoraggio sull’esistenza, allo stato, di metodi alternativi alla sperimentazione animale, condotto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna di cui alla relazione presentata nello scorso mese di luglio 3) consente di poter disporre di un ulteriore periodo di tempo, alla luce dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle misure di protezione degli animali, per incentivare lo sviluppo e la disponibilità di metodi alternativi rispetto all’utilizzo di animali nelle sperimentazioni.

Nel corso del dibattito, il senatore veterinario Sante Zuffada ha dichiarato di ritenere “condivisibile il differimento della decorrenza della normativa restrittiva in tema di sperimentazione animale, in quanto in assenza di metodi alternativi validati a livello scientifico – da tutti auspicati – è necessario consentire il perdurante utilizzo degli animali a fini scientifici, che avviene peraltro nel rispetto rigoroso della normativa che presiede alla materia e sotto il costante controllo degli organi a ciò deputati. Il senatore Lucio Romano ha ricordato che “i progetti di ricercasono sottoposti al vaglio rigoroso dei comitati etici  e che, allo stato, non sussistono metodiche alternative scientificamente validate”.Nel corso delle dichiarazioni di voto, la senatrice Nerina Dirindin ha ravvisato “
la mancanza iniziative realmente incisive per lo sviluppo dei cosiddetti metodi alternativi”.

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