Giovedì, 28 Aprile 2016 14:31

niigata primo pianoA breve lo sblocco del dossier carni bovine italiane in Giappone. Prospettive anche per il latte. Cooperazione su malattie animali e antibiotici.

Sviluppi per l’export nazionale verso il mercato nipponico al G7 di Nigata. “I nostri produttori potranno tornare a esportare sul mercato nipponico, rimasto chiuso dai tempi dell’esplosione in Gran Bretagna del morbo della mucca pazza”. Ad annunciarlo e’ stato il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, al termine di un incontro bilaterale con il collega nipponico Hiroshi Moriyama, che l’ha rassicurato sulla disponibilita’ di Tokyo. Del resto, Tokyo ha già cominciato a consentire l’import di carni bovine da alcuni Paesi della Ue, compresa la Francia.

Cooperazione fra le autorità veterinarie-  E’ stata infine data importanza alla costituzione di un “framework internazionale di cooperazione” per lo scambio di informazioni tecniche tra e autorita’ veterinarie dei Paesi del G7, con particolare riguardo al contenimento delle epidemie del bestiame e a combattere gli effetti della crescente resistenza agli antibiotici.

Più ambizioso del TTIP– Martina ha tenuto all’Universita’ di Agraria di Tokyo una conferenza sulle Indicazioni Geografiche: un tema balzato di recente in primo piano anche in Giappone, che ha ormai accettato di riconoscere l’importanza della valorizzazione con marchi di tutela delle produzioni territoriali di qualita’. In questo senso, Tokyo non disdegna di “imparare” dall’Italia e di recente ha varato una normativa per promuovere le sue IG, nel quadro degli sforzi del governo per passare dalla tradizione politica di sussidi ai prezzi interni a una piu’ articolata strategia di promozione dell’export agroalimentare. D’altra parte, sul Giappone gli Usa premono perche’ su questo e altri aspetti non faccia troppe concessioni agli europei. Anche per questo i negoziati per una Economic Partnership tra Unione Europea e Tokyo appaiono in stallo, tanto piu’ che la parte giapponese e’ concentrata in questo momento sul processo di ratifica della Trans-Pacific Partnership (TPP) con 11 Paesi, tra cui gli Usa.
«L’accordo di libero scambio e partnership economica con il Giappone e’ importante, ma deve essere ambizioso, pù’ ambizioso della TPP» ha detto Martina, al quale d’altra parte vari operatori italiani in Giappone hanno detto che una entrata in vigore troppo anticipata della TPP (con relative riduzioni dei dazi) rispetto a una future intesa con l’Europa finirebbe per tendere difficile la tenuta di vari prodotti sul mercato del Sol levante, compreso il vino.

Latte– Di rilievo anche il bilaterale con il Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan: “Gli ho chiesto ancora una volta uno scatto in avanti su strumenti e interventi di carattere europeo per gestire le situazioni più critiche – ha detto Martina – A partire da latte, zootecnia e ortofrutta”. Il ministro italiano, in particolare, gli ha riproposto l’idea di preparare una vera e propria “Ocm latte” (Organizzazione comune di mercato), come si fece in passato per il vino: “Una misura strategica per il settore lattiero europeo, su cui cercheremo a breve un confronto anche con altri Stati membri, per arrivare a delineare operativamente alcune misure strutturali”.

Prossimi appuntamenti- Ci sara’ un G7 Forum sugli investimenti nel settore agroalimentare. I membri del G7 si riuniranno a novembre a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici al fine di rafforzare la loro cooperazione, specialmente nel campo della ricerca sull’impatto delle variazioni. Il prossimo autunno a Tokyo sara’ inoltre organizzato un vertice con i Paesi in via di sviluppo per discutere iniziative concrete volte a favorire l’ingresso di donne e giovani nel mondo dell’agricoltura. (fonte)

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