Giovedì, 17 Marzo 2016 11:27

questuraEx coniuge formalizza la denucia in questura: veterinario accusato di non aver accertato la proprietà dell’animale.
Accusa la ex moglie di non averlo reso partecipe della scelta di sopprimere il cane. Nella vicenda è coinvolto anche il medico veterinario che ha eseguito l’eutanasia per non aver fatto i dovuti accertamenti in merito alla proprietà dell’animale: il chip dell’animale era intestato all’ex marito che per questo ha sporto denuncia alla questura di Vicenza.

In seguito alle vicende coniugali, l’ex marito avrebbe lasciato il cane alla sua ex e non si sarebbe più interessato dell’animale, andando a vivere altrove. Anche se il cane era sempre stato accudito e curato dalla donna fino alla decisione finale dell’eutanasia, la proprietà- in base al microchip e alla registrazione anagrafica- restava all’ex marito, che ora lamenta di non essere stato coinvolto nella scelta di procedere alla “dolce morte”.

Il meticcio,  16 anni, soffriva di diverse patologie che gli rendevano difficile il solo camminare senza prospettive di miglioramento. Di qui la decisione presa in accordo con il veterinario che lo aveva in cura da tempo. Saputo dell’eutanasia, l’ex marito si è presentato in questura per denunciare la ex moglie: a suo dire non aveva chiesto la sua autorizzazione alla prestazione e, anzi, aveva dichiarato il falso, non essendo lei la formale proprietaria.

L’uomo ha chiesto inoltre di procedere anche nei confronti del veterinario, per non aver fatto i dovuti accertamenti in merito alla proprietà formale del meticcio, benchè il professionista abbia sempre avuto a che fare solo con la donna. L’ex marito non si era mai visto in ambulatorio per visite e cure al cane.

Ora sarà da vedere se ci sono effettivamente i presupposti per procedere penalmente nei confronti della donna e del professionista.(fonte)

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