Oggi vi parlerò di animali, in particolare di cani. E di pet-therapy. La sua missione è si migliorare la qualità della vita dell’uomo, grazie al contatto, il gioco la relazione. Tante e varie le implicazioni terapeutiche. L’intervista a Isabella, operatrice cinefila

Perché proprio di loro? Perché ho avuto la fortuna di conoscere Isabella Centinaro, la sorella di un mio collega di lavoro, Diego, che con i cani ci lavora e con il migliore amico dell’uomo è riuscita in molti casi a migliorare la qualità della vita delle persone. Non sto parlando solo di quei bellissimi Labrador e Golden Retriever che guidano le persone non vedenti in ogni angolo delle città, sto parlando di tutte quelle attività più o meno strutturate che possono essere inserite nel calderone della cosiddetta Pet-Therapy, oggi sempre più in voga.

La “Pet-therapy”, lo dice il nome, ha proprio come missione quella di migliorare la qualità della vita dell’uomo attraverso l’amore per gli animali e degli animali, grazie innanzitutto al contatto, il gioco, la relazione e le varie implicazioni terapeutiche che ne conseguono. Il cane, lo sappiamo è sicuramente uno degli animali più capaci di favorire questi percorsi grazie alla sua empatia e alla totale fiducia con cui si affida al proprio padrone.

Così mi sono incuriosito e ho fatto a Isabella qualche domanda, a partire dal percorso fatto per diventare un’ operatrice cinofila e sul perché anche oggi è così importante questa attività.

Ciao Isabella, quali corsi hai seguito per diventare un’educatrice cinofila e perché l’hai fatto?
Per entrare a far parte dell’Unità Cinofila dei Carabinieri (UNAC) ho affrontato delle prove di idoneità con il mio cane. Il capo dell’associazione Giampiero ha valutato non solo il comportamento del cane e la sua addestrabilità, ma soprattutto il rapporto tra lui e il conduttore. Ho sempre coltivato questa passione per gli animali ma in particolare per il cane, questo mi ha portato a seguire un corso in sua compagnia.

Cosa emerge nelle persone quando andate presso i centri diurni, le case di riposo, gli ospedali a fare le vostre attività?
L’attività di volontariato del gruppo UNAC oltre che essere utile per l’apprendimento del cane è diventata anche un’occasione per aiutare le persone che hanno difficoltà motorie e comportamentali. I cani hanno una sensibilità spiccata verso chi è più debole come anziani, bambini e disabili e sono in grado di cambiare comportamento e modo di approccio. Si instaura da subito un rapporto di complicità ed amicizia e lo si può notare dai sorrisi che circondano l’ambiente. Siamo sempre entusiasti di organizzare le dimostrazioni nelle case di cura e nei centri diurni perché sappiamo già che ci aspetta un clima accogliente e gioioso. Gli occhi delle persone che assistono agli spettacoli si illuminano di felicità e i sorrisi si moltiplicano anche tra la gente che all’inizio è un po’ titubante.

Quali vantaggi credi possa portare l’incontro-gioco con un cane (o in generale l’interazione tra uomo e animale) nelle persone con difficoltà?
Il momento più intenso si compie quando, terminate le dimostrazioni, i cani e i conduttori si fondono con gli spettatori. Le persone possono entrare in contatto diretto con i cani giocando e accarezzandoli. Si può notare che in alcuni ragazzi, particolarmente tesi e agitati, a fine giornata sono decisamente più rilassati e tranquilli. Il momento del saluto è sempre triste perché ci voglio tutti trattenere e ci chiedono di tornare presto. Nel mese di febbraio inizieremo una collaborazione con la casa di riposo “Lercaro” e successivamente con la casa di cura “Villa Santa Chiara”. Saremo divisi in piccoli gruppi e faremo attività ricreative con l’animatore in base alle necessità di ogni singolo paziente. Solo qui nel bolognese l’attività di volontariato del gruppo UNAC ha già lavorato e fatto dimostrazioni, tra gli altri, presso la struttura di “Casa Santa Chiara”, la scuola primaria “S.Alberto Magno” e al quartiere Barca per la Festa della Repubblica. È un progetto che ci piace e appassiona molto.

Che bella attività e che belle parole, cara Isabella, le persone sorridono e gli occhi si illuminano.

Non a caso in “Cuore di cane” Bulgakov sottolineava che: “L’espressione degli occhi, lì non si sbaglia, sono come un barometro, che li guardi da vicino o da lontano.” Se gli occhi sorridono, sorride anche l’anima. E voi, avete mai provato la Pet-Therapy? Scrivete a [email protected] o sulla mia pagina facebook.

Claudio Imprudente

(15 marzo 2016)

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