Lo apevate che i Gatti combatterono contro la peste a Venezia, nel 1300 e che sono sono attratti dalla candeggina Il gatto esamina il lungo filo colorato ed invisibile di cui è fatto il vento. (Ernest Thompson)   I gatti combatterono contro la peste a Venezia, nel 1300. Dall’Oriente oltre alle merci si presentò purtroppo la morte, travestita da topo nero.

Le vittime furono moltissime, nonostante per dare man forte ai gatti locali i veneziani avessero importato i più combattivi soriani da Siria e Palestina. I gatti sono da sempre alleati preziosi e discreti degli umani, prima in difesa del grano (dai topi) e poi con imprese quasi leggendarie. Dopo le l’ultima pestilenza nel 1630, a Venezia non si registrarono più epidemie e la Peste nera,  scomparve dall’Europa anche perché il ratto bruno si diffuse a spese del ratto nero o comune, diretto responsabile delle epidemie. Tuttavia, la peste era pur sempre una minaccia per i porti marittimi, dove il ratto nero, che ospitava le pulci infette, continuava a rimanere tranquillamente.

Molti gatti reagiscono in maniera particolare all’odore di candeggina o, per precisione, all’ipoclorito di sodio che viene impiegato in molteplici disinfettanti per la casa.

I comportamenti vanno dal semplice odorare l’oggetto che è venuto a contatto con la sostanza (pavimento, sanitari, mani…), fino a strusciarsi in maniera compulsiva. Alcuni animali diventano anche molto aggressivi. Perché? Una risposta molto probabile sta nella composizione base della candeggina, che è simile a quella della pipì di un altro animale.

Perciò il gatto potrebbe scambiare quell’odore che sente per la presenza di un suo simile, cosa che lo fa reagire prima cercando di marciare nuovamente il territorio e, in alcuni casi, con aggressività, poiché ha paura che qualcun venga a usurpargli il trono. Non tutti i gatti reagiscono nello stesso modo, ma è per questo che solitamente si sconsiglia l’uso della candeggina o della varechina per pulire la lettiera. Infatti, il micio potrebbe pensare che è sporca di pipì e di conseguenza evitare di usarla (seppure alcune teorie consiglino di impiegarla proprio per attrarre il gatto nella cassettina).

Al contrario, pulire le zone in cui non volete che il gatto faccia pipì con la varechina o l’ammoniaca potrebbe scatenare nel gatto la necessità di rimarcare il suo territorio e quindi reiterare il comportamento errato. Meglio evitare i prodotti per la pulizia a base di ipoclorito di sodio e impiegarne altri più naturali, che non rischiano di intossicare il gatto e che non provocano in lui strane reazioni.

A cura di …..

Maurizio Platone

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