August 20, 2010 --- This would have been a common scene some 65 million years ago, after that dinosaurs had been wiped up by, most probably, the impact of a 10-km comet from space. The image shows the skeletons of tyrannosaurs partially buried in the middle of what has becom --- Image by © MARK GARLICK/Science Photo Library/Corbis

Alzi la mano chiunque sia stato al cinema e non abbia pensato, durante la visione del film cult Jurassic Park, cosa sarebbe accaduto all’uomo, ed in generale al pianeta, se i dinosauri fossero sopravvissuti alla catastrofe naturale che accadde ben 65 milioni di anni fa. Parliamo di un’eventualità impossibile da teorizzare, ma proprio per questo molto affascinante e stuzzicante per la nostra fantasia, sulla quale si sono cimentati diversi pensatori, paleontologi, scienziati ed esperti dell’evoluzione darwiniana.

Ma partiamo dal principio. Circa 65 milioni di anni fa, un gigantesco asteroide atterrò sulla terra superando l’atmosfera e schiantandosi nella Penisola dello Yucatan, in quello che oggi chiamiamo Messico: questo corpo celeste, di cui oggi rimane come testimonianza il profondo cratere di Chicxulub, diede avvio ad una serie di eventi che cambiarono radicalmente volto al nostro pianeta, causando tsunami chilometrici, incendi e nubi di detriti che oscurarono il sole per migliaia di anni, provocando un raffreddamento globale del pianeta e la conseguente estinzione dei re della Terra: i dinosauri. In assenza di questi possenti ed impareggiabili predatori, le altre razze animali poterono evolversi in condizioni decisamente favorevoli. La domanda, dunque, è: come sarebbe oggi la situazione se quell’asteroide non avesse mai scelto il nostro pianeta come sfortunata base d’atterraggio?

La risposta è impossibile da stabilire con certezza. Di sicuro, la vita sarebbe molto diversa: i dinosauri spopolerebbero ancora sulle lande del pianeta, seminando morte e distruzioni fra le specie che oggi sono in cima alla catena alimentare, a partire dall’uomo, e che invece al tempo dei dinosauri erano semplicemente dei pasti ambulanti. I predatori come leoni e tigri sarebbero ancora rinchiusi nelle loro nicchie microscopiche evolutive, oppure si sarebbero evoluti assumendo dimensioni spaventose, per poter sopravvivere ai dinosauri. Animali come le giraffe, poi, non avrebbero avuto alcuna occasione per sopravvivere e svilupparsi: un discorso che vale per la maggior parte degli erbivori. E l’uomo? Non avrebbe avuto la libertà per un’evoluzione così significativa. A meno che, per uomo, s’intenda necessariamente quello derivante dallo scimpanzé.

Sì, perché se i dinosauri non si fossero estinti, avrebbero potuto conoscere un’evoluzione simile alla nostra. D’altronde, esistono ancora oggi molte culture dedite al culto degli uomini rettile, ovvero di esseri intelligenti come noi nati, però, dall’evoluzione dei dinosauri. E non stiamo parlando di fantascienza. 65 milioni di anni fa, infatti, uno degli esemplari di dinosauro più giovani era il Troodon: un rettile bipede, agile, di dimensioni compatte, dotato di artigli micidiali e di muscoli ed ossa pensati esclusivamente per la violenza tocca e fuggi. Se non fosse per i dubbi riguardanti il cervello dei dinosauri, piccolo e probabilmente arrivato quasi al culmine della sua evoluzione, oggi sarebbe davvero scontato teorizzare un mondo dominato da rettili intelligenti. E, chissà, invece dell’Homo Sapiens, oggi si parlerebbe di Homo Troodons.

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