cinghiale copy copy copyUn altro tassello è stato aggiunto ai piani di controllo delle popolazioni di cinghiali nella regione Abruzzo. Il Comitato VIA (Valutazione Incidenza Ambientale) della Regione Abruzzo ha espresso parere favorevole sulla valutazione d’incidenza ambientale del piano di controllo delle popolazioni di cinghiale in Provincia dell’Aquila. “Con il parere espresso – sottolinea l’assessore all’agricoltura Dino Pepe – si conclude l’iter amministrativo dell’approvazione dei piani delle quattro Province.

La valutazione d’incidenza è stata necessaria in quanto molte aree agricole danneggiate dai cinghiali, ricadono all’interno dei siti d’importanza comunitaria (SIC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS). La relazione della Valutazione d’incidenza – osserva Pepe – è stata redatta dall’ufficio caccia della Regione in stretta collaborazione con la polizia provinciale. Un particolare ringraziamento va fatto al personale del nucleo faunistico della polizia che con impegno e dedizione sta effettuando e coordinando gli abbattimenti su tutto il territorio provinciale. In solo sei giorni d’intervento sono stati abbattuti 60 cinghiali per limitare i danni alle colture e rischi di incidenti stradali. Ora è possibile intervenire anche nella valle subequana. Una delle aree maggiormente interessate dai danni”.

L’assessore ricorda come quest’anno, per la prima volta, grazie al lavoro congiunto tra Regione, Province, ATC, associazioni professionali agricole, servizi veterinari delle ASL, è stato possibile attivare i piani di controllo su tutto il territorio regionale. Da oggi agricoltori e cittadini potranno segnalare la presenza di cinghiali direttamente alla polizia provinciale o agli ATC che interverranno nel più breve tempo possibile per risolvere il problema.

“E’ la risposta concreta che la Regione fornisce a tutte le polemiche apparse negli ultimi giorni sulla stampa – aggiunge l’assessore -. In provincia dell’Aquila, in particolare, saranno raccolti anche campioni per effettuare analisi per la ricerca di patogeni che possono essere trasmessi dal cinghiale sia all’uomo che ad altre specie di animali selvatici e non. Ogni ATC dovrà raccogliere dieci campioni che successivamente saranno inviati all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per le analisi. Questo è un esempio di come anche il mondo venatorio possa contribuire fattivamente alla ricerca scientifica”. (fonte)

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