ispezione carniRaggiunto l’accordo sul Regolamento europeo relativo ai controlli ufficiali. Proposto il finanziamento europeo degli standard di benessere animale.

Sotto la presidenza slovacca del Ministro dell’agricoltura Gabriela Matečná, i Ministri europei hanno raggiunto l’intesa sul nuovo regolamento europeo relativo ai controlli ufficiali. Riuniti a Bruxelles il 10 ottobre scorso i ministri europei hanno confermato il testo uscito dai lavori del 26 settembre. Il Consiglio dell’Unione Europea “Agricoltura e pesca” riunisce i ministri di tutti gli Stati membri dell’UE per l’adozione di atti legislativi nei settori della produzione alimentare, sviluppo rurale e pesca.

Le nuove regole puntano a migliorare i controlli effettuati dagli Stati membri per garantire l’applicazione della legislazione dell’Unione in materia di alimenti e mangimi sicurezza, salute e benessere degli animali, salute delle piante e prodotti fitosanitari.

I controlli sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano- comprendono: a) l’ispezione ante mortem effettuata presso il macello da parte di un veterinario ufficiale che nella preselezione degli animali può essere assistito da assistenti specializzati ufficiali formati a tale scopo; a bis) in deroga alla lettera a), per quanto concerne pollame e lagomorfi, l’ispezione ante mortem effettuata da un veterinario ufficiale, sotto la supervisione del veterinario ufficiale o, se sussistono garanzie sufficienti, sotto la responsabilità del veterinario ufficiale;
b) l’ispezione post mortem effettuata da un veterinario ufficiale, sotto la supervisione del veterinario ufficiale o, se sussistono garanzie sufficienti, sotto la responsabilità del veterinario ufficiale.
Il regolamento precisa che “sotto la responsabilità del veterinario ufficiale” significa che il veterinario ufficiale assegna l’esecuzione di un compito a un assistente specializzato ufficiale; “sotto la supervisione del veterinario ufficiale” significa che “un compito è svolto da un assistente specializzato ufficiale sotto la responsabilità del veterinario ufficiale e, in aggiunta, il veterinario ufficiale è presente nei locali per il tempo necessario a eseguire tale compito”.

Gli Stati membri possono decidere quale sia il personale più adatto a eseguire i controlli ufficiali, a condizione che in tutta la filiera agroalimentare sia assicurato un livello elevato di protezione della sanità umana, animale e vegetale, nonché del benessere degli animali, e che siano rispettati le norme e gli obblighi internazionali. Tuttavia, in alcuni casi gli Stati membri dovrebbero essere tenuti a rivolgersi ai veterinari ufficiali, ai responsabili fitosanitari ufficiali o ad altre persone specificamente designate, se le loro competenze specifiche sono necessarie a garantire il buon esito dei controlli ufficiali.

Per mettere a punto nuovi metodi e tecniche di controllo relativi ai controlli ufficiali sulla produzione di carni, le autorità competenti possono adottare misure nazionali per attuare progetti pilota di durata e portata limitate, sempre garantendo che le autorità competenti verifichino il rispetto, da parte degli operatori, di tutte le disposizioni fondamentali applicabili alla produzione di carni, incluso il requisito che le carni siano sicure e idonee al consumo umano.

Le autorità competenti effettuano controlli ufficiali a intervalli regolari, “in misura proporzionata al rischio e con frequenza adeguata” e senza preavviso: “Al fine di salvaguardare l’efficacia dei controlli ufficiali in sede di verifica della conformità non sono previsti preavvisi prima di eseguire controlli, a meno che ciò sia assolutamente necessario ai fini dell’esecuzione dei controlli (ad esempio nel caso in cui tali controlli ufficiali siano eseguiti nei macelli durante le attività di macellazione e necessitino della presenza continua o periodica del personale o di rappresentanti delle autorità competenti presso i locali dell’operatore) o la natura delle attività ufficiali di controllo lo richieda (come è il caso in particolare delle attività di audit)”.

I controlli ufficiali sono eseguiti da “personale indipendente, cioè che non presenti alcun conflitto di interessi e, in particolare, che non si trovi in una situazione che potrebbe compromettere, direttamente o indirettamente, la sua capacità di svolgere i propri incarichi professionali in modo imparziale. Dovrebbero inoltre essere predisposti meccanismi adeguati al fine di garantire l’imparzialità nei casi in cui siano eseguiti controlli ufficiali su animali, merci, luoghi o attività appartenenti a un’autorità o a un organismo pubblici”.
Gli operatori sottoposti a controlli dovranno essere informati dall’autorità competente del loro diritto di impugnativa e d’altra parte quest’ultima potrà rendere pubblici gli esiti dei controlli ufficiali per non pregiudicare l’obbligo di informare il grande pubblico qualora vi siano ragionevoli motivi per sospettare che alimenti o mangimi costituiscano un rischio sanitario.

Il regolamento garantisce la sussistenza di modalità adeguate per consentire “a chiunque” di segnalare alle autorità competenti eventuali violazioni dello stesso, fornendo “tutela da ritorsioni”. La denuncia di irregolarità andrebbe “scoraggiata dalla mancanza di procedure chiare o dal timore di ritorsioni”.

Le tariffe o i diritti – a carico degli operatori- devono coprire, ma non superare, i costi, comprese le spese generali, sostenuti dalle autorità competenti per eseguire i controlli ufficiali. Le spese generali possono comprendere i costi di sostegno e organizzazione necessari per la pianificazione ed esecuzione dei controlli ufficiali. Il regolamento esplicita il diritto dei cittadini a conoscere il gettito che l’autorità pubblica ha ricavato dall’imposizione di tariffe o diritti.

L’accordo raggiunto dal Consiglio esplicita che non rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento le norme sui medicinali veterinari oggetto di diverso atto regolamentare; agli OGM, invece,  si applicano le stesse norme in materia di controlli ufficiali, “indipendentemente dalla base giuridica su cui sono autorizzati”.

Un iter lungo due anni– Dopo la pubblicazione della proposta della Commissione Europea, il Parlamento europeo si era espresso in prima lettura nell’aprile del 2014. A giugno di quest’anno, veniva raggiunto un primo accordo politico a cui fa seguito ora la deliberazione finale del Consiglio Agricoltura e Pesca del 10 ottobre scorso.

Finanziamenti europei agli standard di benessere animale– Durante la stessa seduta, il Consiglio ha discusso la proposta della delegazione austriaca di considerare gli standard di benessere animale un criterio di investimento obbligatorio per le istituzioni finanziarie internazionali e di includerli fra gli impegni finanziari vincolanti dell”UE. Varie delegazioni hanno sostenuto la richiesta austriaca e hanno sottolineato l’importanza di stabilire parità di condizioni per tutti i produttori, sia all’interno che all’esterno dell’UE.

pdfIL_TESTO_APPROVATO_DAL_CONSIGLIO_EUROPEO.pdf1.97 MB  (versione in lingua italiana)

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