Nel sud della Cina un gruppo di attivisti per i diritti degli animali ha salvato oltre mille gatti dalla macellazione. I membri dell’associazione Suzhou Small Animal Protection sono riusciti a sequestrare un camion che trasportava i gatti nei pressi di Jiashan, nella provincia orientale di Zhejiang. I gatti erano diretti nella provincia meridionale del Guangdong. 

Gli attivisti sapevano che, una volta raggiunta la loro destinazione, i gatti sarebbero stati venduti per la carne e, grazie alla soffiata di un cittadino del posto, hanno individuato il mezzo su cui viaggiavano. Circa 50 gabbie, ognuna delle quali conteneva almeno 20 gatti. Questa la disperata situazione in cui si trovavano gli animali al momento del salvataggio. 

Il capo della Ssap, Xiaobai, ha riferito che purtroppo quasi la metà dei gatti è morta poco dopo l’intervento. Molti di loro erano ancora troppo giovani per essere separati dalle madri. Per di più, diversi gatti avevano il collare, prova del fatto che erano stati catturati illegalmente sottraendoli ai proprietari. L’associazione ha poi aggiunto che un’indagine della polizia sarebbe indicata, vista la situazione. 

Il guidatore del camion si è difeso sostenendo che gli animali erano stati abbandonati e poi venduti, ma la drammatica situazione cinese è ben nota e la provincia di Guangdong è quella in cui si consuma la maggior parte della carne di cani e gatti. Sono oltre quattro milioni i gatti che vengono uccisi in Cina ogni anno, senz’altro di più i cani. Soprattutto se si considera che, solo nel mese di giugno, la città di Yulin è stata teatro dell’annuale mattanza di cani, con oltre diecimila esemplari uccisi a bastonate per essere venduti al locale mercato in occasione del “Festival della carne di cane” che celebra ogni anno il solstizio d’estate. 

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