Chippatura gratuita per 200 gatti, Arcadia onlus: “Un atto d’amore, se si perde può essere ritrovato”

ROVERETOArcadia onlus e l’ordine dei veterinari di Trento sono pronti per lanciare la campagna di micro chippatura gratuita che coinvolgerà 200 gatti: 100 nella zona di Rovereto e Vallagarina e altrettanti nella zona di Trento e dintorni.

“Siamo in attesa – spiega il presidente di Arcadia Pierluigi Raffo – di indicazioni precise sulla modalità di conferma dell’ordine dei chip, che sarà a nostro carico. I medici veterinari ci indicheranno come procedere, soprattutto per la corretta gestione fiscale dell’acquisto. Dal canto loro, poi, i veterinari che aderiranno al progetto applicheranno gratuitamente i chip da noi acquistati”.

Quali sono i gatti destinatari del progetto? “Quelli di proprietà – dice – potranno dunque aderire tutti i padroni, gratis e fino al raggiungimento del limite di chip acquistati. L’obiettivo dell’iniziativa è far comprendere a tutti quanto sia importante questa operazione: un gatto con chip, anche se si perde può essere agevolmente riconosciuto e riconsegnato al suo padrone”.

Come si procederà per la chippatura vera e propria? “Una volta concordate le modalità operative e reso noto l’elenco dei veterinari che si saranno resi disponibili – prosegue il presidente – si potranno contattare direttamente gli ambulatori. Al proprietario verrà chiesto di compilare un modulo che permetterà di capire la provenienza dei gatti e consentirà anche l’avvio di una corretta campagna di sensibilizzazione per l’adozione responsabile del gatto. Non solo, questo va anche ad adempiere a quanto previsto dall’ultimo accordo Stato Regioni e dalle linee guida emesse dal Ministero, che disciplinano le tematiche relative agli animali d’affezione”.

Quali rischi corre un gatto senza chip? “Semplice – continua – se si perde può essere adottato direttamente da un altro cittadino che lo trova, può essere inserito in gattile, ma anche vagare fino a quando non sarà investito da un veicolo; oppure ancora, potrebbe inserirsi spontaneamente in una colonia di gatti e questo è molto rischioso: se non è sterilizzato rischia di far aumentare rapidamente la popolazione causando, alla fine, anche un danno erariale, visto che la gestione delle colonie di gatti comporta anche costi pubblici”.

Per amare, rispettare e tutelare il proprio gatto – conclude Raffo – la prima cosa da fare è renderlo identificabile. Ringrazio fin d’ora i medici veterinari e l’azienda sanitaria per aver condiviso il progetto e per tutta la collaborazione che, da qui in avanti, decideranno di mettere in campo”.

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