In razze canine brachicefale, come Carlini, Bulldog inglesi e francesi, Pechinesi, spesso si osservano aree di pigmentazione sulla cornea, soprattutto nella porzione mediale dell’occhio. La visita specialistica permette di riscontrare vascolarizzazione corneale, anche se i vasi possono essere pochi e molto sottili. In fasi iniziali si può riscontrare un processo infiammatorio a carico della cornea e nel tempo questo fenomeno viene seguito dalla migrazione dei melanociti che renderanno l’area interessata coperta dal tipico tessuto pigmentato. Spesso queste lesioni sono legate a difetti ciliari quali trichiasi, associata o no a pliche cutanee nasali abbondanti.

                                  carlino

La pigmentazione tende a progredire nel tempo, in particolar modo se con l’età subentrano anche deficit di lacrimazione. Inoltre, occorre tenere presente che la cornea di questi soggetti è a rischio di ulcerazioni, secondarie al trauma cronico ripetuto, alla lacrimazione diminuita e al conseguente instaurarsi di colonizzazioni batteriche.

Il trattamento migliore è quello che previene la comparsa della cheratite: la cantoplastica mediale eseguita in giovane età (6- 12 mesi) è spesso l’intervento chirurgico d’elezione. Occorre essere molto attenti ai canalicoli lacrimali per evitare di danneggiarli durante l’intervento. Indipendentemente dal tipo di tecnica chirurgica utilizzata va osservata molta attenzione nella rimozione dei follicoli piliferi, per eliminare ogni fonte di trauma per la cornea.

Dopo l’intervento chirurgico la terapia di tipo medico in presenza di cheratite pigmentosa è a base di ciclosporina.

A cura della Dott.ssa Valentina Declame

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