Lunedì, 08 Febbraio 2016 11:12

porto trapaniIl veterinario, dopo aver effettuato il controllo, aveva certificato che i due randagi sono potenzialmente aggressivi; quindi, non è possibile consentirne la permanenza sul territorio.

E’ diventata un caso, la vicenda dei cani del porto di Trapani dichiarati pericolosi per l’incolumità pubblica dalla Asp locale. Venerdì scorso, a Trapani, una trentina di persone si sono ritrovate venerdì pomeriggio davanti alla sede dell’ambulatorio privato del medico veterinario Fabio Rotolo, in adesione alla manifestazione di protesta indetta dal Partito Animalista Europeo (Pae). Ma oltre a poliziotti, vigili urbani e carabinieri, c’era anche un gruppetto di persone che hanno manifestato il loro sostegno al dottore. Il veterinario non ha ritenuto opportuno aderire ad un “confronto in piazza” uscendo dall’ambulatorio: “Il mio incarico all’Asp di Trapani – aveva pubblicamente dichiarato alcuni giorni prima il veterinario- non ha nulla a che vedere con la mia professione ambulatoriale quindi non trovo giusto che a subirne le conseguenze possano essere i miei clienti”.
Il Pae ha reso noto di aver chiesto al comandante della Polizia Municipale di Trapani di acquisire il fascicolo riguardante i due cani e di essere intenzionato a procedere legalmente nei confronti del veterinario.

Antefatto–  L’iniziativa è nata a seguito del trasferimento di due cagne – deciso dopo la visita effettuata dal sanitario che presta la sua opera professionale anche per l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani- al canile di Caltanissetta. Il veterinario, dopo aver effettuato il controllo, ha certificato che i due animali sono potenzialmente aggressivi; quindi, non è possibile consentirne la permanenza sul territorio.
I due cani- che solitamente, sostano sulla banchina del porto, di fronte alla sede della Capitaneria di Porto- alcuni mesi fa avevano aggredito un uomo che stava praticando jogging procurandogli una ferita che lo aveva costretto a recarsi al Pronto Soccorso. Altre persone riferivano di essere state rincorse dall’animale mentre transitavano a piedi o in bicicletta.

Dichiarazione del veterinario e dell’Ordine- Una dichiarazione del dottore Rotolo sul “caso” delle due cagne era stata diffusa alcuni giorni fa, insieme alla nota ufficiale del presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Trapani. “I cani sono stati definiti potenzialmente pericolosi – scriveva il veterinario – e attraverso il criterio di cautela e precauzione, i soggetti non presentano requisiti idonei a garantire l’incolumità pubblica. Assicuro ai cittadini che non è stata una decisione presa a cuor leggero e mi dispiace immensamente per chi teneva a questi cani ma per i miei obblighi nei confronti dell’incolumità pubblica non potevo esimermi dal prendere una tale decisione“.

La nota ufficiale, a firma del presidente Roberto Messineo, dell’Ordine dei Medici Veterinari di Trapani che “manifesta piena solidarietà al dottore Fabio Rotolo, medico veterinario specialista ambulatoriale dell’Asp di Trapani e libero professionista” e precisa che “come chiarito anche dal Ministero della Salute e dalla FNOVI, Federazione nazionale Ordini veterinari italiani, le valutazioni comportamentali dei cani sono competenza prettamente medico-veterinaria, pertanto si richiamano le Istituzioni e la cittadinanza al rispetto dei ruoli e delle competenze”.

Nella nota è contenuta anche una dichiarazione dello stesso Fabio Rotolo che dice: “I cani sono stati definiti potenzialmente pericolosi, quindi non necessariamente con aggressività manifesta. La definizione di cani potenzialmente pericolosi comprende anche, e purtroppo, quei soggetti che manifestano eccessiva reattività, atteggiamento predatorio (cane che rincorre le biciclette o i motocicli o le persone) o atteggiamento predatorio di tipo gerarchicamente dominante e, conseguentemente, ostile ad accettare le manualità del prelievo.

L’acquisizione del quadro anamnestico, attraverso una compiuta disamina del quadro etologico – prosegue il veterinario – ha consentito di definire, attraverso il criterio di cautela e precauzione, che i soggetti non presentano requisiti idonei a garantire l’incolumità pubblica ed evidenziavano la loro potenziale pericolosità in ambiente non controllato. Assicuro ai cittadini che non è stata una decisione presa a cuor leggero e mi dispiace immensamente per chi teneva a questi cani ma per i miei obblighi nei confronti dell’incolumità pubblica non potevo esimermi dal prendere una tale decisione“.

(fonte)

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