Un Pitbull segregato in un recinto e altri due altri due tenuti rinchiusi in un appezzamento di terreno poco distante da casa, dove venivano sottoposti a un addestramento spietato per prepararli al combattimento con catene, lacci, tapis roulant, farmaci e gabbie. A portare sulle tracce del ”campo di addestramento” trovato dalla polizia in uno stabilimento industriale di Pontedecimo (Genova), è stato un 33enne di Genova. L’uomo, seguito dagli agenti, aveva portato con sé il cane tenuto segregato per incontrare un 40enne milanese in un circolo sportivo, adibito a palestra. Ad attenderli il proprietario del circolo, un 39enne pavese, con altri due amici, uno dei quali aveva già portato il proprio cane, un altro Pitbull, all’interno della palestra. Cinque le persone (quattro uomini e una donna) denunciate dalla polizia per aver organizzato a Pavia il combattimento clandestino tra cani. Nell’allevamento abusivo venivano tenuti in gabbia circa quaranta cani di varie razze tra cui Pitbull, dogo argentino e American Staffordshire Terrier

“Abbiamo interrotto un turpe circo di combattimenti tra cani, con animali utilizzati come oggetti, con tanto di periodiche analisi del sangue, alimentazione controllata, allenamento costante che sfociava anche in maltrattamenti”. Così Annino Gargano, dirigente della squadra mobile di Genova, descrivendo l’operazione congiunta tra squadra mobile genovese e quella di Imperia che ha permesso di scoprire un giro di combattimenti tra cani che avvenivano a Pavia, nel comune di Rea. Quaranta i cani di varie razze trovati privi di microchip provenienti molto probabilmente dall’Est Europa: pitbull, american staffordshire terrier, dogo argentino. Tra gli indagati, anche una donna, una casalinga incensurata, moglie del pregiudicato titolare del centro sportivo. Nel circolo e nelle abitazioni degli indagati, trovati alcuni strumenti per allenare gli animali: una forca per allargare e addestrare la mascella e due tapis roulant dove il cane veniva costretto a correre. L’indagine, filone di un’altra inchiesta condotta dalla squadra mobile di Imperia, va avanti per verificare l’esistenza di un giro di scommesse clandestine, divulgazione on line filmati dei combattimenti e coinvolgimento della criminalità organizzata. Gli indagati sono stati bloccati sabato scorso, colti in flagranza di reato e, di fronte agli agenti, hanno tentato la fuga. Sono stati bloccati nei campi adiacenti al manufatto dove avvenivano i combattimenti. Nelle perquisizioni trovati anche diversi documenti e passaporti per gli animali, provenienti dall’Europa dell’Est.
 

16 aprile 2016
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