Giovedì, 31 Marzo 2016 12:25

piacenza6L’Ordine di Piacenza interviene sul caso Jeff, il golden soppresso e finito in tribunale con l’archiviazione del caso: rispettare i ruoli di tutti e la magistratura.

“Al veterinario è affidato anche il delicato compito di applicare le competenze, conoscenze e risorse della professione veterinaria ai fini della protezione e del miglioramento della salute umana nel rapporto tra collettività e animali”. Lo puntualizza l’Ordine dei Veterinari di Piacenza, intervenendo sul caso del golden ceduto dal proprietario al canile dopo ripetuti episodi di morsicatura e soppresso per decisione del servizio veterinario della asl piacentina. Il caso era finito in tribunale ma si è risolto con l’archiviazione: il giudice ha valutato la decisione della Asl pienamente conforme alle norme di legge.

Dopo “l’insindacabile conclusione del Tribunale”, l’Ordine chiarisce in un comunicato stampa “alcuni elementi di grande importanza che talvolta sfuggono agli occhi di chi, seppur impegnandosi in buona fede e con amore verso gli animali, non ha competenze in materia di medicina veterinaria”. La nota prosegue: “Alla luce di elementi scientifici, valutazioni di rischio/beneficio e margini possibili di miglioramento in scienza e coscienza, il medico veterinario (e solo lui) ha capacità, strumenti e facoltà legale per poter intervenire e dovere intervenire operando una scelta nell’interesse della salute umana. Certamente, quando si parla di animali molti sono i fattori che fanno parte della sfera emotiva, molti i sentimenti talvolta fuorvianti che non fanno cogliere ciò che invece permette ad un professionista di decidere le possibili soluzioni di un caso clinico e soprattutto prevenirne ricadute sulla salute della collettività».

 «Il volontario ha un ruolo fondamentale ma non è un medico»- «Gli operatori che collaborano e aiutano nella gestione dei randagi svolgono un ruolo fondamentale, sono mossi da nobili sentimenti di tutela del modo animale, ma un contatto quotidiano con animali bisognosi non sostituisce un percorso accademico, nè tantomeno uno studio approfondito e totalmente dedicato al mondo animale e alla medicina veterinaria” puntualizza l’Ordine che ribadisce il proprio ruolo (“un’istituzione che si fa garante anche dell’operato dei propri iscritti”) e il significato della deontologia: “il medico veterinario è chiamato ad operare secondo scienza e coscienza, con dignità e decoro, conformemente ai principi etici e deontologici propri della medicina veterinaria e come recita il giuramento professionale: “dedicare le competenze e le capacità alla protezione della salute dell’uomo, alla cura e al benessere degli animali, promuovendone il rispetto in quanto esseri senzienti; di impegnarsi nel continuo miglioramento, aggiornando le conoscenze all’evolvere della scienza; di svolgere l’attività in piena libertà e indipendenza di giudizio.”

Nel rispetto dei ruoli e della Magistratura- In conclusione, l’Ordine dei Medici Veterinari “favorisce un rispettoso controllo dell’attività dei propri iscritti da parte di privati cittadini e Associazioni di volontariato, ma auspica che ciò avvenga entro i dovuti limiti e tenendosi in debito conto che spesso i sentimenti si devono scontrare con gli obblighi, le leggi e il primario interesse della tutela della salute pubblica. Quindi, secondo i principi essenziali che appartengono ad una società civile, si invita al rispetto dei ruoli e delle decisioni della Magistratura».

Pericoloso e soppresso, il Tribunale dà ragione al Veterinario

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