Venerdì, 04 Marzo 2016 15:37

raffaele cantoneIn audizione in Senato, Cantone assicura l’impegno “a ridurre le rigidità burocratiche”. Le ASL “hanno conseguito risultati importanti”.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale si è svolta l’audizione del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). In Commissione Igiene e Sanità, si è soffermato sui “consistenti investimenti pubblici in sanità” che “attirano logiche affaristiche ed interessi della criminalità organizzata in particolare nelle regioni del Mezzogiorno”.

Dopo aver richiamato i principi fondanti della Legge n. 190 del 2012, che obbliga le pubbliche amministrazioni a dotarsi di piani di prevenzione della corruzione, Raffaele Cantone ha citato “la collaborazione instaurata con gli ordini professionali nell’attività di elaborazione dei rispettivi piani di prevenzione della corruzione”.

Cantone ha anche sottolineato la possibilità degli enti pubblici di dimensioni ridotte di consorziarsi per adempiere agli obblighi previsti dalla normativa in vigore. “L’adempimento effettivo degli obblighi di prevenzione della corruzione e trasparenza “deve fondarsi su un’attenta valutazione del rischio e sulla individuazione di precise misure di prevenzione”.

In risposta al Senatore Amedeo Bianco che ha chiesto a che punto siano le ASL nell’attuare le misure di trasparenza ed anticorruzione previste dalla legge, il numero uno dell’ANAC ha risposto che “le ASL, rispetto ad altri enti pubblici, hanno conseguito obiettivi importanti, almeno sul piano formale, nella elaborazione dei piani anticorruzione, anche grazie ad una dirigenza caratterizzata da forti e specifiche competenze tecniche. Rimarca la necessità di misurare i piani di prevenzione sulle specificità delle realtà sanitarie.

Ordini, anticorruzione piu’ semplice e trasparente

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