Una grande e partecipata manifestazione ha reclamato giustizia per il cane Angelo, seviziato e ucciso in provincia di Cosenza

Una grande e partecipata manifestazione ha reclamato giustizia per il cane Angelo, seviziato e ucciso in provincia di Cosenza

Una grande e partecipata manifestazione ha reclamato giustizia per il cane Angelo, seviziato e ucciso in provincia di Cosenza

E’ una strana e terribile estate. Violenze inaudite emergono dalle oscure pieghe in cui sono state covate,  e sfregiano le nostre illusioni. Sconvolti da tragedie eclatanti, possiamo riconoscere anche in fatti che la società giudica secondari l’infezione maturata all’interno della nostra stessa, impaurita società.

Quanto accaduto alcune settimane fa a Sangineto, in provincia di Cosenza, dove un gruppo di ragazzi ha torturato e impiccato un cane randagio, postando fieramente su Facebook il video dello scempio, non è solo sconvolgente in sé, ma rimbomba atrocemente nel silenzio delle istituzioni, nell’omertà locale.

Al massacro di Angelo, così è stato chiamato lo sventurato animale la cui sorte ha commosso e indignato il Web, è seguita, nei giorni scorsi, un’altra azione inaudita.

Sempre in Calabria, a Vibo Valentia, è stata trovata impiccata una meticcia di grossa taglia. Il corpo era già in decomposizione e sotto erano ancora radunati i suoi cuccioli, poi trasferiti, a quanto riferisce la stampa del luogo, presso il canile municipale. Poco oltre pendeva un altro cappio, pronto per una nuova vittima.

“Abbiamo subito sporto denuncia contro la barbara uccisione di Angelo, i cui artefici, per quanto sappiamo, ancora girano a piede libero e si vantano sui social delle proprie nefandezze” dice Piera Rosati, presidente della LNDC-Lega nazionale per la difesa del cane. “Ci auguriamo che il Sindaco  di Sangineto si costituisca parte civile contro tale scempio, ma al momento non abbiamo, purtroppo, l’impressione che autorità e cittadinanza  abbiano assunto una ferma posizione di condanna verso tanto orrore. Del caso si sta occupando in modo particolare la nostra sezione di Soverato”.

Presente in forze, quest’ultima, a una partecipatissima manifestazione che si è svolta la settimana scorsa, con cui si sono reclamati interventi urgenti e esemplari.

“Chiediamo giustizia, educazione, prevenzione” conclude la Rosati: “Non è difficile ipotizzare che, senza i necessari provvedimenti, crimini del genere possano ripetersi con facilità su altri inermi, e di qualsiasi specie. Quanto è accaduto e a quanto pare seguita ad accadere è inaccettabile, sintomo di un malessere sociale fuori controllo”.

@margdam
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