Delle due l’una: o molto organizzati o molto fortunati. Parliamo di ladri e di un’impresa che più la studi e più sembra strana. È il furto nella tenuta di Allegra Agnelli, una villa nell’area residenziale del Parco della Mandria, comune di Fiano (Torino). La signora Allegra, vedova di Umberto e madre di Andrea (il presidente della Juventus) era lontana per le vacanze di Pasqua e «con preoccupazione e grande amarezza», dicono fonti vicine alla famiglia, ha dovuto rientrare, ieri, per annotare cose e valore della refurtiva che i ladri sono riusciti a portarsi via. Vecchi ricordi di famiglia, alcuni molto importanti anche dal punto di vista affettivo.
Entro oggi la lista degli oggetti rubati sarà nelle mani dei carabinieri del comando provinciale di Torino e si saprà se davvero, come volevano le prime indiscrezioni, si sia trattato di un colpo milionario oppure no. «Riguardo all’entità è ancora tutto da verificare, per ora non esiste nessuna cifra certa» conferma per conto della famiglia l’avvocato Luigi Chiappero seguendo la linea del silenzio scelta da Allegra.

Fra la merce rubata ci sono gioielli e monete antiche

Le sole cose note (a fatica perché «la signora ha chiesto la massima discrezione», dice un investigatore) è che fra la merce rubata ci sono gioielli e monete antiche, che l’allarme lo ha dato il maggiordomo domenica mattina, che i ladri non hanno osato portar via quadri o cose ingombranti dato il percorso «complicato» che hanno dovuto affrontare per la fuga. Si sarebbero riempiti le borse con quello che hanno trovato più o meno in vista mentre rovistavano ovunque. Niente cassaforti scassinate o cassetti segreti scovati da qualche parte, solo cose abbandonate alla rinfusa qua e là, come fossero ladruncoli qualsiasi e frettolosi in un appartamento scelto a caso . Una strana incursione, dicevamo. Per i rischi che avrebbe dovuto correre chi l’ha ideata e per come invece è filata liscia, considerato che quell’angolo del parco della Mandria dovrebbe essere teoricamente uno dei luoghi più sicuri e controllati dell’intera regione.

Tutto questo senza che suonasse alcun allarme acustico

Eppure nella notte fra sabato e domenica qualcuno è riuscito (nell’ordine): a scavalcare indisturbato il muro di cinta che delimita la zona delle ville rispetto a quella esterna del parco, che è pubblico; a raggiungere la tenuta degli Agnelli senza infastidire nessun cane da guardia (non hanno abbaiato ma ce ne sono diversi nei giardini); a entrare nella villa forzando la porta della cucina (sul retro) senza che nemmeno i cani di casa (Allegra ne ha più di uno) abbiano annusato estranei verso i quali abbaiare o che si siano accorti di nulla i custodi della tenuta, nella casa accanto; a cercare merce preziosa apparentemente a casaccio ma soprattutto nella camera da letto della vedova Agnelli dov’erano i gioielli di famiglia più preziosi.
Tutto questo senza che suonasse alcun allarme acustico, ammesso che ce ne fosse qualcuno attivo. E per fuggire stesso percorso: i ladri si sono allontanati scavalcando la recinzione della zona residenziale (più di due metri) in qualche punto lontano dall’area di accesso (con sbarra) che è sotto il controllo da una guardia 24 ore su 24.
Possibile cogliere tanta fortuna e farla franca? I carabinieri aspettano i risultati della sezione investigativa scientifica per capire almeno quanti fossero, sempre che le tracce rilevate nella villa siano le loro e non quelle di chi ci vive. Difficile ipotizzare che si arrivi a nomi e cognomi. E invece molto potranno aggiungere i filmati delle telecamere di sicurezza disseminate nei dintorni, altro dettaglio singolare di questa vicenda perché pur di arrivare a casa Agnelli i ladri non se ne sono curati. Che fossero spente? Forse già oggi si avrà qualche risposta. E intanto si fa strada un’ipotesi da manuale: la possibile esistenza di un basista.

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