I cani sono da sempre i migliori amici dell’uomo: hanno saputo adattarsi ai cambiamenti all’interno delle ere geologiche e del tempo. Molti studi confermano come l’animale abbia lentamente abbandonato il suo animo selvaggio per affiancare l’uomo nel suo percorso storico, senza perdere il suo istinto ma implementando molte delle sue qualità. Quali ad esempio la fedeltà, l’amore incondizionato e la capacità di difendere il suo branco umano. La convivenza fianco a fianco ha permesso a entrambi di crescere, evolvere e migliorarsi. Ma principalmente di conoscersi e comprendersi, sia attraverso un linguaggio fatto di comandi che un dialogo non verbale.

Questa condivisione di spazi, abitudini, ritualità e sentimenti ha permesso al cane e all’uomo di dialogare in modo fluido. Quindi di comprendersi nel dettaglio e, spesso, di emularsi a vicenda. In particolare, il cane sarebbe in grado di copiare le espressioni e gli atteggiamenti del proprietario, ma anche dei suoi simili a quattro zampe. Nulla di nuovo per chi vive con un cane di affezione, consapevole di gesti e atteggiamenti che fanno parte del quotidiano. Ma, a quanto pare, un nuovo studio evidenzierebbe questa incredibile capacità canina, che affonda le sue radici nell’empatia che si crea grazie all’amore reciproco.

Emulazione canina, gli studi

Una ricerca tutta italiana avrebbe scoperto la propensione del cane all’emulazione, a copiare un atteggiamento messo in atto sia dall’uomo che dagli altri cani. Secondo lo studio, Fido agirebbe solo per pochi istanti, quasi una reazione involontaria legata all’istinto. Riuscendo così a rispondere a un sorriso, a un’emozione, a un sentimento di gioia o tristezza assumendo a sua volta movenze simili. Un atteggiamento del tutto spontaneo che potrebbe porre sulla stessa bilancia chi esprime e chi osserva. Come anticipato, ciò che guida il cane è la forte empatia che si crea all’interno del nucleo familiare dove vive, in particolare con quello che considera il suo capobranco.

Questa capacità che, fino a ora, avrebbe accomunato l’uomo con i suoi simili più diretti ovvero le scimmie, troverebbe affinità anche nei cani. Ad aver scoperto questa particolarità è stata l’Università di Pisa in collaborazione con il Natural History Museum di Londra: secondo la ricerca Fido imiterebbe espressioni del viso, movimenti ed emozioni. Replicando un comportamento come se fosse di fronte a uno specchio. È ciò che solitamente accade all’uomo con i suoi simili umani, atteggiamento che si sviluppa all’interno di un gruppo ed è tipico della convivenza sociale. Della coesione che viene a crearsi e che spinge gli umani a condividere gestualità, emozioni ed espressioni.

Emulazione tra simili

La novità però è data dalla capacità di emulare anche gli altri quatto zampe, il cane probabilmente comprende e condivide le emozioni dei suoi simili. Una caratteristica forse conseguente ad anni di vita domestica, al fianco dell’uomo ma anche di altri cani di affezione. I dati della ricerca sono emersi dopo lo studio di 50 ore di riprese effettuate all’interno di un parco per cani a Palermo, dove era evidente come l’imitazione tra simili fosse presente ed evidente. Una corrente di pensiero vorrebbe questa come conseguenza della domesticazione sin dai tempi del lupo fino ai giorni nostri; una seconda invece vorrebbe l’emulazione come necessità per prolungare il gioco e l’interazione senza una reale comprensione del gesto.

7 gennaio 2016

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