Un giardino nel cuore dell’ospedale. Così che tra i visitatori dei ricoverati all’ospedale Santi Antonio e Biagio possano esserci anche i loro amici a quattro zampe. È il progetto Lara e si concretizzerà in un paio di mesi. Ieri la presidente della Fondazione Uspidalet, Alla Kouchnerova, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Giovanna Baraldi, hanno firmato l’intesa che consente l’avvio dei lavori (il 20 settembre). Il cantiere dovrebbe essere concluso entro il 10 dicembre.  

L’iniziativa è della Fondazione e arriva in porto dopo un iter piuttosto complesso.  

L’idea di un giardino dove attuare la pet therapy venne infatti suggerita nel 2013 dall’allora responsabile della Biblioteca dell’ospedale, Elisabetta Gandini (Lara è il nome della sua cagnolina), e dall’allora primario di Psichiatria, Ennio Piantato. Ora la parte burocratica è stata completata e circa due terzi dei 61 mila euro necessari (quindi la sottoscrizione prosegue) sono stati raccolti, così si è deciso di partire. 

L’area che verrà trasformata è il cortile interno a lato della chiesa adiacente i reparti di Psichiatria e Geriatria. Verranno messe a dimora varie specie di piante, saranno realizzati spazi arredati con panchine, verranno anche risistemati i serramenti e l’esterno del corridoio che porta a Psichiatria. Si cercherà inoltre di ridurre l’impatto visivo delle due centrali termiche, «nascondendole» con grate su cui verranno sistemati dei rampicanti. Con l’obiettivo finale di creare un ambiente gradevole e sereno dove i pazienti (non solo di Psichiatria e Geriatria ma di ogni reparto) possano incontrare non solo familiari e amici ma il cane o il gatto che, a causa del ricovero, hanno dovuto lasciare a casa. E una lunga serie di studi scientifici prova quanto sia importante questa forma di contatto come strumento per rendere ancora più efficaci le terapie.  

Come è nella tradizione della Fondazione Uspidalet, per la buona riuscita dell’iniziativa grande peso ha avuto la disponibilità dei professionisti coinvolti. Da Angelo Ranzenigo, responsabile del giardino botanico di Alessandria, all’architetto Francesca Rapetti, agli ingegneri Ennio Radio (direttore dei lavori) e Fabio De Lucchi (responsabile della sicurezza), che si sono messi a disposizione gratuitamente. «Il nostro lavoro è tecnico – commenta Radio – ma ci mettiamo tutto l’amore che un’iniziativa del genere richiede». 

E mentre i lavori stanno per essere avviati (se ne occupa l’impresa Cavallo) si pensa già a future iniziative: in programma ci sono infatti il restauro della facciata della chiesa e la risistemazione del cortile gemello, sull’altro lato dell’edificio sacro.  

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