Cane sbranato da un branco di lupi – Il Resto del Carlino (Blog)

Carpineti (Reggio Emilia), 9 ottobre 2015 – Sbranato da un branco di lupi ‘Spina’, il cane del cacciatore Manuel Codeluppi di Casina. L’allarmante episodio si è verificato mercoledì pomeriggio nella zona del Cigarello durante una battuta al cinghiale.

Non è la prima volta che accade, già sono stati segnalati altri fatti analoghi, però l’unico accertato è avvenuto nell’Appennino parmense dove, attraverso le analisi della carcassa del cane, gli esperti hanno avuto la conferma che si è trattato di lupi.

Al Cigarello è accaduta una cosa strana: il cugino del cacciatore Codeluppi, grazie al collare satellitare (Gps) al collo di ‘Spina’ ha «inseguito» la carcassa trascinata dai lupi fino a quando, sentendosi «braccati» dall’uomo, non l’hanno abbandonata fuggendo tra i boschi.

«Eravamo in battuta al cinghiale nel versante del Cigarello – afferma Manuel Codeluppi – fin dalle prime ore del mattino. Nel pomeriggio avevo i miei due cani che stavano lavorando, uno da una parte e uno dall’altra. Abbiamo continuato a chiamare ‘Spina’, che il collare satellitare me lo dava più lontano in mezzo al bosco, però non si avvicinava. Allora mio cugino Daniele mi ha detto di occuparmi dell’altro che quello andava a recuperarlo lui. Prima il segnale lo dava a 100 metri poi a 50 e a 30, però non lo raggiungeva mai. Ad un certo punto ha visto 3 o 4 lupi fuggire dopo aver abbandonato la carcassa del cane che stavano mangiando. Non ci salviamo più dai lupi, mangiano quello che trovano, la preda più facile da catturare».

Il dottor Willy Reggioni del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che da diversi anni segue un progetto europeo di ricerca sulla presenza del lupo, ha precisato: «Finora abbiamo avuto un solo caso, accertato, di predazione di lupi sul cane avvenuto ad Albareto in provincia di Parma. Sono state fatte varie segnalazioni, però non sono state scientificamente verificate. Non escludo che anche quella avvenuta al Cigarello possa essere una predazione da lupi, ma se non si fanno le verifiche non si ha la certezza. Può accadere come già è avvenuto nel parmense, però non c’è alcun rischio per le persone».

di Settimo Baisi