L’orrore corre sul web. Tre minuti di odio nei confronti di un cagnolino che in seguito alle atroci sevizie morirà qualche giorno dopo.

Immagini che non si possono raccontare, per la crudeltà e l’efferatezza della macabra tortura: calci, pugni, sevizie con un pennarello. 

Si tratta di un video che l’autore delle terribili atrocità avrebbe realizzato qualche mese fa, ma comparso sui social solo in questi giorni.
Non sarebbero ancora del tutto chiari i motivi alla base della spietata esecuzione, l’uomo un ventisettenne residente a Pescia e già noto alle Forze dell’Ordine, sarebbe stato denunciato dai Carabinieri per uccisione di animali e il video da lui stesso postato è stato poi rimosso dai social network proprio per la sua brutalità.

Una brutalità che lascia attoniti e sgomenti come dimostrato dalla pronta reazione di sdegno suscitata in rete, che è anche la nostra. 

Una simile violenza non può e non deve rimanere impunita anche alla luce della potenziale pericolosità sociale di coloro che esercitano abusi sugli animali.

La violenza sugli animali, come dimostrato da numerosi studi, è spesso l’anticamera di quella sugli uomini, non basta quindi il Codice Penale. Oltre alle pene previste, ancora troppo basse per punire simili atrocità, occorrono dei programmi di riabilitazione per i responsabili ed efficaci campagne di prevenzione a partire dall’età scolare.

Unendoci a tutti coloro che hanno manifestata la propria rabbia e indignazione chiediamo che sia fatta piena luce sull’accaduto e che sia comminato il massimo della pena in tempi brevissimi.

Al Sindaco di Pescia chiediamo da subito un’Ordinanza urgente di divieto di detenzione di animali a carico dell’indagato.

Ilaria Innocenti

Responsabile Area Animali Familiari

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