A Sant’Agata Feltria, lo scorso 13 agosto, è morto un cane da caccia, un segugio italiano femmina. L’animale sarebbe stato avvelenato a causa di una sostanza lumachicida celata all’interno di un sacchetto di nylon, gettato nel cortile di casa del proprietario. Il cane, un segugio italiano femmina, aveva ingerito la sostanza il 9 agosto scorso ed è deceduto lunedì scorso nonostante le cure veterinarie prestate da un veterinario di Mercato Saraceno. Dopo un confronto col sindaco, il comando Forestale ha inviato il pronto intervento del vicino Nucleo Cinofilo Antiveleno (con sede nella stazione Parco di Chiusi-La Verna) per verificare che non fossero presenti bocconi avvelenati nelle pertinenze del cortile dove è avvenuto l’avvelenamento.

Grazie all’intervento di due cani antiveleno “Titan” e “Puma”, una femmina nera di Labrador e un pastore belga Malinois, le guardie sono riuscite a bonificare le aree nel giro di un giorno solo. Fortunatamente non sono state trovate ulteriori esche avvelenate. L’ipotesi è quella di un atto di rivalsa nei confronti del cacciatore padrone del segugio. Le indagini sono in corso.

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