Un fenomeno, quello del randagismo, che non si vedeva da anni al Nord, e che nelle ultime settimane, dopo un comunicato stampa emesso dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane è tornato a far parlare di sé coinvolgendo moltissime associazioni. La situazione, secondo quanto viene scritto nella nota ufficiale della Lega del Cane, è preoccupante: “gli accalappiamenti di cani rinvenuti sul territorio sono numerosissimi ed ormai si può parlare di vera e propria emergenza – si legge – nella maggior parte dei casi si tratta di cani che vengono portati dal Sud al Nord Italia tramite staffette, cani non microchippati che vengono poi fatti accalappiare nei Comuni del nostro territorio e poi accolti dapprima nei canili sanitari e successivamente nei rifugi”.

Strutture che, negli ultimi tempi, si trovano in grande difficoltà non avendo più abbastanza spazio per accogliere tutti questi nuovi arrivi. Ma non solo. Molti di questi cani arrivano in situazioni difficili: non sterilizzati, malati oppure con problematiche comportamentali difficili da gestire. Abbiamo quindi chiesto un parere anche al Presidente di Enpa, Giorgio Riva. Si può parlare di allarme randagismo? “Io non userei questo termine – sottolinea – il problema c’è, questo è innegabile. Un fenomeno sicuramente in aumento. Purtroppo ci sono veramente un marea di annunci di vendita di cuccioli in rete che aumentano questo viaggiare di animali. Il problema vero però è che questi animali poi finiscono in famiglie che non sono pronte o adeguatamente preparate alla gestione di un animale domestico che magari ha problemi di salute o addirittura comportamentale – conclude – quindi molti di questi cani poi vengono nuovamente abbandonati nei canili o nei rifugi. Ecco perché il mio consiglio è quello sempre di affidarsi ad associazioni serie che, prima di lasciare un cane in adozione fanno tutti i dovuti controlli”. Sì, perché adottare un animale allargando così la famiglia è una cosa seria: bisogna avere lo spazio giusto, la costanza e soprattutto la preparazione giusta. Un tema a cui tiene moltissimo Eleonora Villa, presidente Leidaa Monza e Brianza: “purtroppo noi notiamo un costante aumento di superficialità nelle famiglie che decidono di adottare un cane in famiglia e, davvero, le segnalazioni di smarrimento sono quotidiane: per me è questa l’emergenza – ci dice – quando si decide di comprare o adottare un cane bisogna sapere a quello che si va incontro: il cane ha bisogno di affetto, spazi adeguati. Ancora oggi, nonostante il Regolamento Regionale che lo proibisce, ci sono moltissimi padroni che tengono i propri cani legati a catena oppure relegati in giardino giorno e notte proibendo loro un adeguato inserimento sociale”.

Tendenza molossoidi: canili pieni di pitbull abbandonati

giorgio riva presidente enpaUn problema dentro l’altro. Parlando di randagismo insieme a Giorgio Riva, Presidente Enpa, è emerso un altro grande problema che sta mettendo in difficoltà diversi canili e rifugi, come per esempio quello di Monza: la presenza massiccia di molossoidi, cani di razza Pitbull o Amstaff che, arrivati ad un certo punto della loro vita adulta, non riescono più ad essere gestiti adeguatamente dalle famiglie adottive e quindi abbandonati. “Nel canile di Monza per esempio ce ne sono ben 60 di pitbull – afferma Riva – sono cani molto impegnativi e bisogna avere una preparazione adeguata per prendere con sé un cane di questo tipo. Se non educati in maniera corretta rischiano di creare problemi. Attenzione! Non è colpa del cane, mai. E’ sempre l’uomo che lo gestisce in maniera scorretta. Per questo, nel canile di Monza, ci sono ben tre educatrici cinofile”.

#NoAiBotti, la campagna di Leidaa per un capodanno sicuro

Tutti pronti a festeggiare la fine dell’anno: cenone, spumante e botti. Una tradizione per molti, ma un incubo per altri. Soprattutto per gli amici a quattro zampe e per gli animali selvatici che vivono questo periodo dell’anno con terrore. Per questo, il Movimento Animalista Monza e Brianza ha deciso, come sempre, di sensibilizzare l’opinione pubblica (scrivendo anche a tutti e 55 comuni brianzoli) divulgando poche e semplici regole per proteggere i propri animali in caso di botti: tenere sempre al guinzaglio il proprio cane che potrebbe scappare sentendo botti improvvisi; non lasciarlo solo; mai legarlo a catena e aspettare che si sia tranquillizzato prima di uscire di nuovo con lui. “I botti sono davvero molto pericolosi per i cani, e non solo – ci spiega ancora Eleonora Villa – pensa ad un cane magari legato a catena, che spaventato cerca di scappare: finisce per ferirsi, a volte anche gravemente. Molti altri, magari lasciati soli, invece scappano. Il 1 gennaio saranno moltissime, come sempre, le segnalazioni di cani smarriti. Fate come me, io festeggerò a casa con i miei cani, i miei amici e senza botti. Ci si può divertire anche così”.

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