BOLOGNA – È uno degli argomenti più dibattuti sui forum vegani: è coerente rinunciare a tavola – e non solo – a tutti gli ingredienti di origine animale, e poi dare ai propri animali domestici bocconcini di pollo e crocchette al salmone? Il mercato del pet food sta provando a conquistare una nicchia, quella dei padroni vegani, che è in continua espansione e sempre più esigente, perché adotta le proprie scelte etiche in ogni ambito della vita quotidiana e vorrebbe contagiare anche le altre specie. Ecco perché anche a Zoomark, la fiera in corso a Bologna su alimentazione e accessori per animali da compagnia, fra gli stand di prodotti più tradizionali, spuntano aziende che hanno deciso di produrre cibo vegan umido e secco per cani e persino per gatti.In fiera a Bologna crocchette vegan per gatti e saloni di bellezza per caniSono chiaramente alimenti a base di proteine vegetali, con ingredienti che sembrano tratti da un manuale di svezzamento per neonati: verdure, legumi, semi di lino e olio extravergine di oliva. I veterinari assicurano che la salute del micio non ne risente, anzi; resta solo da spiegare in qualche modo a Felix il concetto di “cruelty-free”. Paiono a questo punto riserve indiane, curati come trattorie rustiche, gli stand che ostinatamente provano a mantenere la tradizione di “biscotti alla carne per carnivori”. Ma uno di essi è defilato, ai margini di un padiglione, e forse è segno che qualcosa sta davvero cambiando.

Viaggiando fra gli espositori di Zoomark sembra di trovarsi all’expo di Milano: quasi da ogni parete pubblicitaria, dai depliant per i visitatori, dalle borsine per gli accaparratori seriali, spuntano parole come “cibo olistico”, “dieta mediterranea”, piovono come rane gli “alimento naturale” e “Buono per il tuo amico, buono per l’ambiente”, o “sarebbe più fresco solo se lo facessi tu da zero”. Si trovano “biscotti della buonanotte” per Fido con tanto di camomilla e frutti della passione, ma anche snack all’origano o al gusto barbecue. Alcuni stand imitano nel design le botteghe di prodotti tipici, e a uno sguardo veloce potrebbe parere un aceto balsamico quella che è in realtà una bottiglia di olio integratore alimentare per cani. Il sospetto è che costi pure di più di un ottimo modenese invecchiato.

La tendenza al “naturale” e all’”eco-bio” investe non solo il reparto food, ma anche quello del benessere del cane e del gatto. Non si contano le vetrine di shampoo e balsamo in tutto e per tutto simili al reparto igiene (umana) di un supermercato, fra profumi al cocco e oli con aloe vera. A ben cercare, si trova anche un salone di bellezza che pare la versione canina di Jean Louis David e chi propone alla clientela caschi e phon professionali come fossimo dalla parrucchiera. A margine, naturalmente, il solito coloratissimo corredo di cappottini (non solo di lana, ma persino

di montone, alla faccia del riscaldamento globale), collarini alla moda di ogni materiale e tonalità, borsette porta-cuccioli che varrebbe la pena portare anche senza cucciolo, carrellini e passeggini per quattro zampe che sembrano davvero quelli per bimbi. Rischia di passare inosservato, allora, il campionario di un’azienda del New Hampshire che lodevolmente realizza carrellini e ruote per cani disabili, che “meritano di vivere vite felici e in salute”.

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