BOLOGNA – «Gatti smarriti a Bologna» su Facebook conta più di 1200 iscritti. Il metodo, ideato dal fondatore del gruppo Nino Iorfino, è molto semplice. Sia che si stia cercando l’animale smarrito, sia che se ne sia trovato uno solitario, i membri del gruppo dovranno pubblicare un annuncio, seguendo semplici regole, che renderanno più facile la ricerca. Nel post bisognerà indicare la zona di smarrimento/ritrovamento, il proprio numero di cellulare e sarebbe meglio venisse sempre corredato da fotografie. In questo modo, tantissimi gatti hanno ritrovato la strada di casa. Quando si tratta di cani è più facile perché possiedono quasi tutti il microchip identificativo e quindi al canile basterà fare una telefonata per ritrovare il padrone.

Facebook: il metodo più efficace

«Diversa è la situazione per i gatti – racconta Ivana Bonafede, cat sitter che gestisce il gruppo – perché pochi possiedono il microchip identificativo». Per questo Facebook, anche se non è il metodo ufficiale che sarebbe invece quello di portarlo al gattile comunale più vicino, risulta essere quello più efficace. «L’ultimo anno abbiamo avuto un boom di segnalazioni sul gruppo. Una volta, nello stesso momento in cui una ragazza stava scrivendo l’annuncio per ritrovare il suo gatto smarrito, un’altra ha scritto di averlo trovato e che era alla ricerca del padrone. Se non è immediatezza questa…», commenta Ivana.

Social e polemiche

«Un moderatore però è necessario», aggiunge Ivana, che è anche amministratrice della pagina. Molto spesso Facebook è teatro di discussioni e dibattiti, e anche in questo ambito non mancano. In particolare, a Bologna la discussione si divide spesso tra «gattari integralisti», i quali sostengono che i gatti debbano vivere in casa e essere trattati come animali domestici a tutti gli effetti, e «gattari liberi» i quali invece vorrebbero lasciare l’animale libero di poter scorrazzare per la città, come la sua indole prevede. I secondi, inoltre, sono dell’idea che ritrovare un gatto senza microchip significhi diventarne automaticamente il nuovo padrone. Una cosa che invece non accade per altri animali come i cani. Per questo, gli «integralisti» vorrebbero che i gatti venissero trattati come animali domestici a tutti gli effetti. «Il gruppo però non vuole essere né un forum né uno spazio di polemica, per questo – sottolinea Ivana – molto spesso devo bloccare degli utenti o moderare le lamentele».

2 febbraio 2018 (modifica il 2 febbraio 2018 | 17:00)

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